CIAO BOMBER

Non esistono più le mezze roveghe. Ormai sono una specie in via d’estinzione, ma i tornei estivi sono il posto giusto per riproporre uno dei gesti più spettacolari del calcio. Qualcuno a Borgotrebbia ci ha già provato. Sul cemento.

ORMENTERA -ALESSANDRO MATRI CON FEDERICA NARGI IN VACANZA SULL'ISOLA RIPRESI SULLA SPIAGGIA DEL RIGATONI BEACH - PH. MJ IMAGE/OLYCOM

TESTO: MARCELLO ASTORRI; FOTO: BOMBER MATRI CON VELINA

Siamo andati a vedere i tornei estivi partendo da Borgotrebbia, abbiamo poi proseguito per San Giuseppe Operaio, San Rocco, San Polo e Pontedellolio. Ci siamo divertiti un mondo, abbiamo visto scleri vari, tanto agonismo e qualche chilo di troppo, tuttavia ci siamo accorti di un fatto abbastanza grave: non esistono più le mezze roveghe. Non solo quindi le mezze stagioni ci hanno abbandonato – regalando così spunti di discussione per anziani e social network – ma anche la mezza rovesciata, il superbo gesto tecnico immortalato sui pacchetti di figurine della Panini, è una specie in via d’estinzione. Non c’è più rispetto per i classici. Il pronto soccorso di Piacenza è pieno di “giocatori” che hanno sacrificato ben volentieri le loro caviglie per una rabona, ma si sono dimenticati della rovesciata. Sarà perché giocano sul cemento, però una volta si era molto più coraggiosi e un gol in rovega valeva ben un livido sulle natiche. Eppure non si può dire che questo leggendario gesto tecnico sia completamente scomparso. Ogni tanto qualche higlander, qualche mohicano nostalgico rispolvera quel colpo magico che, ancora oggi, nonostante sia un po’ démodé, strappa applausi. E’ il caso di Alessandro Chiapparoli, difensore del Rottofreno; l’occasione è il mitico torneo di Borgotrebbia. E’ una serata afosa e il match non è certo tra quelli di cartello, quindi gli spettatori seguono in modo distratto gli eventi della partita tra un ghiacciolo e una Coppa del nonno. Fino al momento della meraviglia. La palla è quella giusta, Chiapparoli tenta la rovega. Il cuore del pubblico si ferma per un secondo, a qualcuno cade il ghiacciolo sulla camicia. Chissenefrega. Tutti, a bocca aperta, seguono con lo sguardo la palla che toglie la proverbiale ragnatela dal sette. Il silenzio, poi l’apoteosi. Gli spettatori si alzano in piedi – increduli – ed iniziano ad applaudire come nella scena di Fantozzi della “Corazzata Potemkin”: 92 minuti di applausi. Alessandro Chiapparoli – detto il “Chiappa” – ringrazia il suo generoso pubblico e si gode, giustamente, il suo meritato momento di gloria. Questo aneddoto dovrebbe essere da spot per la salvaguardia della rovesciata, chissà che magari tra i nostri dilettanti più tecnici, visto il successo ottenuto dal “Chiappa”,  non s’insinui la voglia di tentarci. Noi raccontandovi questo aneddoto abbiamo fatto la nostra parte, ora però attendiamo di vedere i risultati, giusto in tempo per le finali dei tornei estivi. Quantomeno, se non vi sentite ancora pronti per assaggiare il cemento, esercitatevi sulla sabbia in spiaggia quest’estate. Se avete qualche dubbio sulla teoria, vi consigliamo di vedere e rivedere i video delle roveghe del “Toro di Sora” Pasquale Luiso.

Share

Be the first to comment on "CIAO BOMBER"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi