LETTERE ALLA BATUSA

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Cara Batusa,
a proposito di Poste perché cazzo mai in Posta c’è un ELIMINA CODA (quello che avete chiamato “coso”) e c’è sempre la coda? Perché se io prendo il mio bravo bigliettino “eliminacoda”, esco, faccio 714 giri in centro perché ho 70 numeri prima di me e poi torno in tempo per la mia operazione mi guardano malissimo tipo “guarda questo che faccia tosta, arriva ora e vuole saltare la coda”??? Perché c’è ancora gente che, nel 2013, non prende l’Eliminacoda, si siede, aspetta tre ore il proprio fantomatico turno e poi quando tocca a me che invece possiedo regolare bigliettino mi dice  eh noo èèè sono tre ore che aspettoooo”… Senti ma sono straca..i tuoi se non prendi il bigliettino puoi anche morirci di sete su quella sedia… Rispondo io da presobene…Ma soprattutto ( e poi basta perché ho rotto) perché se la posta apre alle 08:00 c’è già gente fuori dalla porta ad aspettare alle 06:45 o giù di lì??? LA POSTA APRE ALLE 08:00 E SE SEI IL QUARTO ANZICHÉ IL PRIMO NON FA NULLA!!!!!!!
Grazie, Don Quixote

Prego cavaliere, si figuri. Abbiamo raccolto volentieri il suo sfogo, anche se adesso siamo un po’ scossi. Sappiamo che in Posta c’è da perdere parecchio tempo, ma lei ci sembra un po’ troppo nervoso. Non è che per caso ha inviato un curriculum e non l’hanno presa? Si rilassi, cavaliere. Si goda la vita. Quando va in Posta compri Fresher, il ventilatore che nebulizza, come abbiamo fatto noi, si metta comodo sulla sedia e si nebulizzi. Poi si faccia un paio di giorni di mare con Sancho Panza e stia sereno. Vedrà che dopo anche la Posta le sembrerà un luogo diverso. E la smetta di lottare contro i mulini a vento. Guardi avanti: se la prenda con le pale eoliche.

Cara Batusa,
potete farmi un favore? Mi sono innamorato di una ragazza mora che lavora al bar 1927 dell’Auchan di San Rocco. Vorrei contattarla ma so solo che si chiama Chiara. Avete qualche spia lì dentro? La conoscete voi?
Fabietto ‘93

Ciao Fabietto, ovviamente all’Auchan abbiamo un sacco di talpe che ci spifferano in anteprima le offerte dei volantini, ma purtroppo non abbiamo mai sentito nominare questa Chiara. Però puoi sempre pubblicare un post su “Spotted Piacenza”, la pagina di Facebook in cui i ragazzi troppo timidi fanno dichiarazioni d’amore anonime nella speranza che l’interessato o l’interessata se li fili. Puoi copia-incollare questo: “Ciao Chiara, hai visto che Paola adesso fa un programma con Max Pezzali? Ahahhah. Scherzo. Chiara, la verità è che dal primo momento che ti ho visto la mia vita non è stata più la stessa, ti sogno tutte le notti, la prima cosa che vedo al mattino sono i tuoi occhi grandi” e bla bla bla. Se è una lettrice di Coelho, vai tranquillo che è già tua.

Se proprio dovete, mandateci le vostre lettere a scrivania@labatusa.it. Tanti baci.

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1 Comment on "LETTERE ALLA BATUSA"

  1. Qualche giorno fa volevo giusto scrivere di una mia recentissima esperienza “mistica” alle poste di Sant’Antonio. Entro alle 8,30 sperando di fare il furbo e bruciare sulla partenza la concorrenza.
    Macchè. I professionisti imperversano ovunque e anche in questo caso prevalgono: il locale è già pieno. Rapida occhiata tutto attorno.
    Il bancone prevede 4 sportelli ma solo due sono in servizio.
    Al primo un’impiegata sta servendo una cliente. Ma non ci vuole molto a capire, dato il volume con cui pigramente colloquiano, che l’argomento che le attanaglia sono le ferie. E beh.
    L’altra postazione è occupata dallo stakanovista della situazione. Poche chiacchiere e fatti.
    In una cabina di vetro occupata dalla direttrice entra una signora accolta da uno squillante “Ciao …” E siccome non hanno l’accortezza di chiudere del tutto la porta si percepisce che si parla di viaggi. Ma non penso male: dopotutto le Poste ormai hanno un assortimento di articoli venduti che farebbe impallidire un marocchino. Certamente si sono messi a vendere anche viaggi. Dopotutto siamo in crisi e aumentare l’offerta è un’ottima strategia per combatterla.
    Tra l’altro fanno anche foto tessera. Mi domando a quale persona non disturbata mentalmente possa venire in mente di venire a fare delle foto tessera in posta quando le può fare rapidamente in qualsiasi baracchino. Evidentemente il genio del marketing ha colpito anche qui.
    E’ passato un quarto d’ora e il malumore incomincia a serpeggiare. Nel frattempo Il numero di “clienti” è aumentato. Le sedie non bastano più e il caldo incomincia ad avvolgerci. Mi domando come mai le Poste non istituiscano anche un servizio di catering: sarebbe un successo certo.
    Già vedo la pubblicità: paghi un bollettino postale? brioche e cappuccino a 80 centesimi.
    L’impiegata della prima postazione constata amaramente che la Sardegna è troppo cara, e con quello che pagano qui “mica puoi andarci”. Dal pubblico si ode un commento: “se lavorassi sul serio aumentando la produttività magari ti pagherebbero di più”.
    Gli altri sportelli non si aprono. Eppure il personale ci sarebbe. Infatti, ogni tanto qualcuno appare dalle retrovie, ma la colazione in mano non permette loro certo di attivarsi.
    Un tizio in coda incomincia a protestare ad alta voce. Deve fare un’operazione con quella dello sportello 1, ma non ha intenzione di passare qui la giornata, E guarda caso protesta proprio con l’unico che lavora, ma si sa che in battaglia sono i soldati a morire. Intanto la direttrice ha chiuso sapientemente la porta. Ora chissà cosa starà facendo.
    E’ passata un’ora. Lo stakanovista si prende a cuore la situazione del tale che ha protestato. E si mette a servirlo. Eh, ma peccato che così non serva più quelli che come me aspettavano il loro turno.
    Quella del primo sportello si sta lamentando del caro vita. Beh, dovrebbe essere contenta che il collega la lasci in vita.
    Intanto il tizio che protestava vuole ritirare i soldi di titoli che erano scaduti. Il 90 per cento dei presenti tifa per lui. Ma alla richiesta una donna si materializza magicamente dalle retrovie. Ritirare i soldi? Ma è sicuro che gli servano? E’ molto meglio se li reinveste e poi li ritira al bisogno. Il tizio tenta timidamente di replicare ma alla fine cede. Sconforto tra i suoi supporters.
    Dopo un’ora e venti pago il mio bollettino ed esco a riveder le stelle (sarebbe il sole, ma un’omaggio alla poesia non guasta mai).
    Quella dello sportello uno sta salutando la sua cliente: “ti prego torna a trovarmi”.
    Orrore tra la folla.

    Poste Italiane: tutti si lamentano ma nessuno se ne cura.
    Non vi ricorda il nostro paese?

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