RITIRO SPIRITUALE

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La specialità dell’hotel Pineta era il liquore al mirtillo. La vecchia proprietaria lo serviva in un bicchiere lungo e stretto coi mirtilli sul fondo. Insieme col panino allo speck e formaggio e al venditore ambulante – tale Mustapha – che aveva un piccolo bazar nel baule della sua station wagon, il liquore al mirtillo era la cosa migliore dello storico ritiro del Piacenza a Baselga di Piné, in Trentino. Quello era l’appuntamento fisso dell’estate: i tifosi biancorossi erano già stati al mare, avevano resi felici i figli, le mogli e le fidanzate, e adesso toccava finalmente a loro. Arrivavano in macchina, parcheggiavano proprio di fronte all’hotel Pineta, dove alloggiava la squadra – e dove alle pareti erano appese foto di Davide Reboli e altre immagini dei ritiri precedenti – e andavano ad assistere all’allenamento sul campo di Bedollo. La prima partita dell’anno era sempre quella coi dilettanti del Piné, giovani impiegati postali che giocavano all’ala destra, fattorini e agricoltori che formavano la coppia centrale di difesa. Erano quel genere di partite in cui anche un giocatore come Julien Rantier riusciva a faceva la differenza. Era piccolo, aveva il culo basso e entrava in forma subito, faceva sempre quattro o cinque gol e alla fine il risultato si fermava sul 18-0. A quel punto, finita la partita, i tifosi tornavano all’hotel Pineta, facevano quattro chiacchiere coi giocatori e si sbronzavano col liquore al mirtillo. Se per la squadra quello era il ritiro in preparazione del campionato, per il tifosi del Piace era il ritiro spirituale. Era la ripresa dell’attività curvaiola dopo la pausa estiva, era l’occasione per vedere i nuovi acquisti – che ultimamente, parliamo di serie B, la società faceva all’ultimo giorno di mercato disponibile – e per riprendere confidenza con le trasferte. Oggi la sede del ritiro è Agazzano, a pochi chilometri dalla città, ma va benissimo così. L’importante è ricominciare, più per i tifosi che per la squadra. Tutti hanno seguito il calciomercato collegandosi con SportPiacenza e commentando gli acquisti dell’uomo chiamato contratto, Marzio Merli, su Facebook, però al mare è diverso. Al mare ci sono i bambini che hanno questo strano vizio di scavare buche e di fare casino, c’è il tizio del cocco, c’è odore di crema, ci sono le meduse e la Gazza si riempie sempre di sabbia. Per concentrarsi veramente sulla cosa più importante del mondo, il calcio, bisogna essere in città e bisogna essere tranquilli.

AGAZZANO MOUNTAIN

Così, giovedì, i tifosi torneranno allo stadio per assistere al primo giorno di allenamento della squadra prima della partenza per Agazzano Mountain. Anche quest’anno la società dei fratelli Gatti ha allestito uno squadrone per cercare di salire in Lega Pro rispettando i programmi prestabiliti. Ci sarà da divertirsi, anche per la storia della rivalità sportiva e tutta piacentina col fu Atletico BP (ora Pro Piacenza) che, al pari del Piace, ha costruito una squadra di tutto rispetto – e che l’anno scorso è arrivata ai play off per la Lega Pro. In attesa di sapere se le due squadre finiranno nello stesso girone, i tifosi biancorossi ricominciano dal Garilli, ricominciano da De Vecchis, da Pani e da quelli che l’anno scorso sono stati di passaggio in Eccellenza. Ricominciano da loro stessi, dal loro tifo e dalle coreografie che, sempre l’anno scorso, hanno animato un campionato di una noia mortale. Una pausa ci voleva, anche perché il calciomercato è divertente, ma dopo un po’ un tifoso si rompe e ha bisogno di birra calda e del suo posto sugli spalti. Ancora due giorni, poi chi è tornato dalle vacanze potrà ricominciare a lavorare in tribuna, mentre chi deve ancora partire lo farà con l’animo sereno dopo aver visto che Pani sa ancora lanciare dalla trequarti.

filippo.merli@labatusa.it

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