W LA PASSERINI

biblio ok

Il figone prototipo di donna perfetta è presenza rarissima nell’ambiente spartano della biblioteca, un po’ come il buonsenso nei libri di Dick, la trama nei testi di Moccia o gli elettori del partito marxista-leninista. La sua apparizione crea scalpore tra i presenti di sesso maschile (e anche tra quello femminile che naturalmente lancia occhiate di fuoco alla ricerca di un difetto) nemmeno fosse Silvia per il buon Leopardi, e il motivo non è certo ignoto: se ti presenti in biblioteca alle 3 del pomeriggio con tacco 12, trucco da discoteca, scollature stile festa estiva è fin troppo evidente che l’uomo, nella sua estrema debolezza (donne, ci hanno fornito gli ormoni sbagliati, sporgete reclamo all’evoluzione della specie), si distragga dimenticando i 2 capitoli appena studiati e si blocchi in espressioni fantozziane stile faccia da triglia. Di certo costituisce uno degli utenti più benvenuti dell’ambiente e contrasta efficacemente le sorelle minori che seppur piacenti e con sorrisi smaglianti indossano un rimedio anticoncezionale a prova di bomba: gli Ugg.

***

Li riconosci subito, nemmeno fossero personaggi famosi o politicanti locali. “Quelli del sabato” sono inconfondibili, unici nel loro genere: dalle loro occhiaie pronunciate traspare lo sguardo di anime festanti che hanno trascorso la sera prima, il benamato venerdì sera piacentino, tra le pressanti mura del Bellavita insieme a liceali disinibite, o tra i quarantenni del Caprice in quella viuzza che ancora oggi, dopo anni di vita a Piacenza, fatichi a riconoscere. Li ritrovi alle macchinette, come avventori di casinò, intenti a spendere una fortuna in caffè, barrette al cioccolato e succhi di frutta nel vano tentativo di dimenticare la ragazza ubriaca “di cui non ricordo nemmeno il nome” limonata la sera prima. Inutile dire che il tempo di studio è inversamente proporzionale al tempo speso a bighellonare nei vari locali del piacentino (o magari del milanese, qualcuno è intraprendente e forse un po’ choosy per quanto concerne la vita notturna) e i tempi di pausa si dilatano all’inverosimile raggiungendo talora vette di indecenza. Il senso del pudore l’hanno forse lasciato nei locali di cui sopra. Insieme al maligno pensiero dell’università. Tra loro però qualcuno si distingue per un’insensata voglia di studiare (leggi strizza per l’esame il lunedì successivo) e da vero eroe dei nostri giorni prova a passare un’intera mattinata in quell’aula bunker che è famosa a tutti con l’appellativo “la Verde”. “Oh, oggi andiamo in verde che sono nella merda”: quando senti certe frasi nei rumorosi corridoi della Passerini sorridi e solidarizzi con chi, magari come te, sente incombere lo spettro dell’esame e delle centinaia di pagine da ripassare o peggio da studiare. “Prima però facciamoci un caffè, ieri sera ho conosciuto una bionda…”. L’importante è provarci.

Share

Be the first to comment on "W LA PASSERINI"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi