Dopo l’illuminazione di Gustavo Zagrebelsky (“il denaro non può essere il fine ultimo della politica”) al Festiva del Diritto approda un altro grande personaggio: Giacomo Poretti, quello del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, quello spassoso, divertente, quello che almeno in un paio d’ore di film o di spettacolo teatrale ti faceva scordare la noia della quotidianità, quello che ti faceva ridere con una battuta o con una semplice espressione del viso, quello che ha contribuito a fare entrare nel mito programmi come “Mai dire gol”, il comico di “Tre uomini e una gamba” e di tante altre pellicole che per un momento hanno distratto gli italiani dalla crisi e da tutti gli altri problemi. Ecco, oggi alle 17,30 nella sala dei Teatini Giacomo Poretti parteciperà all’incontro “I forzati della democrazia”. Tema: “Nasciamo alle dipendenze e aneliamo alla libertà. Vivere insieme ci costringe alla democrazia. Le spinte egoistiche alla conquista di potere, ricchezza ed immortalità fanno dell’uomo il principale ispiratore di una falsa democrazia. Siamo però costretti a confrontarci con l’altro, siamo tutti condòmini della terra, forzati della democrazia, per consentire a tutti di esprimere quel poco/molto di umano che ci rende uomini”. Il Festival del Diritto è riuscito a rendere noioso anche Giacomo Poretti.