L’ANTICRIBBIO

TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI

santino ipad

Ormai che io sia di parte, “credo” sia evidente, ma con tutta la buona volontà, anche il più credente dei credenti, deve abbandonarsi alla razionalità della matematica così amata da Piergiorgio Odifreddi. Quando ho visto il dato non volevo “crederci”, quindi ho contattato ben tre differenti medici per approfondire, e ne ho avuto la conferma: oltre la metà dei casi di cecità a seguito di incidenti stradali, avviene a causa dei frammenti di santini e rosari che si conficcano negli occhi. Ho notato infatti come il credente, compri in “buona fede”, un santino da auto del suo santo preferito e lo applichi sul cruscotto seguendo due principali scuole di pensiero: il calamitato, oppure l’appeso (il secondo verso settembre meno in voga per l’arrivo dei gagliardetti calcistici della nuova stagione). Controllando su internet, è possibile vedere una vasta campionatura di tutto questo: un Padre Pio calamitato in porcellana o simil cameo a 9 e 90, un Gesù sofferente in noce da specchietto a 12 e 40, una Santa Caterina clessidra girevole che scandisce i 5 minuti (in auto calcolabili per necessità solo per una cosa), da applicare all’accendisigari in modo che la coroncina finale si illumini con un led rosso, al salasso di 22 euro Iva esclusa… Fantastiche e infinite poi le possibilità se avete un tir, infatti, dai cento euro in su, (e qui la passione di Cristo si fa costosa) sono applicabili sul parabrezza croci giganti stile Las Vegas e addirittura, attenzione, attenzione, presepi in scala 1:60 da adagiare sul sedile del passeggero, nel periodo natalizio. Anche questa una primizia alimentata dall’accendisigari e retta solo dalla batteria di un camion. Non fate cazzate quindi se avete un’utilitaria: presepi e alberi di natale vi lascerebbero a piedi. Chiaramente, nel caso facciate un incidente, non solo vuol dire che tutta questa paccottiglia non ha funzionato, forse perché non benedetta nel modo giusto prima di uscire dalla fabbrica cinese, e pedissequamente dando diritto a un probabile rimborso, ma come anticipato, nella maggior parte dei casi si trasforma in tragica arma di cecità (studi e analisi ancora in corso, stanno cercando di stabilire quante Santa Lucia siano coinvolte in tutto questo).
Ma spezziamo una lancia di San Michele e ringraziamo la tecnologia. Infatti, qualche giorno fa passeggiando per le strade di una città toscana, ho notato quello che potete vedere nella foto che ho scattato con l’autorizzazione del credente, ovvero il santino iPad. Qui, probabilmente, non solo i cristalli dello schermo possono deturparti per sempre anche in caso di un banale micro tamponamento, ma se l’oggetto esce dalla sede, e ti raggiunge la giugulare di taglio, aggiungiamo alla lista dei rischi la decapitazione di San Cristoforo. E noi piacentini? Noi piacentini siamo sempre i più furbi e non andiamo certo a piazzare San Antonino, ehm, San Trottola sul volante o giù di lì, però abbiamo un altro problema. Infatti, la settimana scorsa incontrando un amico per la strada, dopo qualche attimo di futili chiacchiere, mi sono accorto di qualcosa di strano in lui e non riuscendo a resistere ho dovuto fare la domanda: “Scusa Marco, ma cos’è quel piccolo lembo di stoffa che ti esce dal naso?”. “Taci, non dirmi nulla. Stavo giusto andando dal medico perché ieri una vecchia mi ha tamponato sullo Stradone, non avevo la cintura e ho ingoiato il gagliardetto di Santa Rita”.

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