NEREO

TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI

nereo minnie

E poi dicono che io sono strano… Certo, certo… Comunque noi piacentini non potevano avere i boschi con gnomi, fate e folletti, come tutte le altre città di provincia. No, noi dobbiamo sempre distinguerci, essere avanti, così ci contorniamo di trattorie e osterie, come quella in cui sono capitato qualche tempo fa: La locanda di Minny. Qui, una coppia di coniugi affiatatissimi, Franco e Monica, dopo aver messo al mondo cinque figli, per il timore che una volta cresciuti le loro giornate fossero vuote, hanno deciso di aprire questo ristorante alle porte di Piacenza. Appena arrivi sono i primi a volerti rassicurare sul fatto che il soprannome Minny non deriva dal fatto che Monica ha grandi orecchie nere, ma dal diminutivo sempre usato da amici e parenti. Qui sono io a rassicurare loro, che mai per un solo istante ho temuto tale atrocità, anche perché il nome della bella topolona di Walterone Disney si scrive Minnie. Comunque, terminati i convenevoli senza sberle, mi siedo e studio il menu. “Fighi, c’è la fondue alla Bourguignon” mi sento dire con un gridolino stridulo che mi fa stare sulle balle da solo. Un tipo di cucina che mi piace molto, ma assolutamente introvabile in città, quasi alla stregua del Flambé, rinnegato dai ristoratori timorosi che un carrello per la preparazione dei piatti alla fiamma in mezzo alla sala, faccia dire: “Ohlavaccamaquantosispenderàinquelpostolìchefannolarobaaitavoli?”. Franco è davvero una persona gentile, e si prodiga per accontentare al massimo i clienti, con una presenza sempre costante e l’occhio del padrone che corre veloce sui tavoli. Questo a dimostrazione che certo, la scuola per imparare un mestiere è tutto, ma a tanto si può sopperire con una buona dose di volontà. Il piatto della carne da friggere nell’olio è abbondante e di qualità: filetto, controfiletto, pollo, salsiccia e wurstel, accompagnate da salse e tutti gli ammennicoli. L’ispirazione ai piatti è tipicamente abruzzese, terra di origine della cheffa, soprattutto nella preparazione del pesce. Guardandomi attorno infatti vedo piatti interessanti come gratinati, grigliate, catalane di astici con scampi e gamberoni. Alcune proposte di crudi e piatti al guazzetto. La locanda sta diventando un vero punto di riferimento in città per gli amanti del pesce, soprattutto grazie a una politica dei prezzi, che solo un ristorante a conduzione familiare e poche ore di sonno alla spalle possono garantire, ma che poco alla volta pare dare i suoi frutti. Scarsa la scelta per quanto riguarda il vino, con la solita sventagliata di uvaggi locali. (Impareranno mai i locandieri tutti a non essere terrorizzati nel tenere 4 bottiglie sopra i 20 euro capendo che non vanno a male?). Datemi retta, un giretto fatelo da Minny/Minnie, che se questi sono riusciti a tirar su cinque figli, un motivo di sarà. E poi dicono che io sono strano… Certo, certo… Al prossimo boccone!

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5 Comments on "NEREO"

  1. Su trip advisor trovavo recensioni discordantissime..! Dal “Caro e lento!” al “Una serata indimenticabile!”.

  2. trip, a mio modesto parere di cliente avventore, ha la stessa attendibilità dell’oroscopo…

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