L’ANTICRIBBIO

TESTO: NEREO TRABACCHI; VIDEO: IDEM

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Domenica mattina, quando ho letto l’articolo di Libertà dal titolo “Piano taglia-decibel”, non ho creduto alle mie orecchie. Ebbene sì, a quanto pare il nuovo piano comunale non scherza e cercherà di regolamentare tutti coloro che, per divertimento o necessità, emaneranno flatulenze troppo rumorose. A questo principale problema, si uniranno anche clacson, locali, cantieri, grilli, bambini, sordi (a senso unico là dove gridano “azzo hai detto?”) e “cameriere mi scusi!” Siamo fottuti. La città sarà divisa in sei differenti zone, probabilmente in base all’alimentazione causa di aerofagia (da qui la dieta a zona, forse), denominando “Piano di Zonizzazione Acustica” approvato dalla giunta e in via di adozione da parte del consiglio comunale. Se avete 74 giorni di ferie arretrate, correte a prendervele, tempo necessario per scaricare tutti i dettagli in pdf sul sito del comune di Piacenza sotto la voce “Psc”. Ma ci penso io a semplificarvi le cose, riassumendovi in breve la parti più succose, facendo affidamento a un bicchiere di Chianti e all’indice delle norme tecniche di attuazione. Si parte con una divisione acustica in classi, residenziali, industriali eccetera eccetera… Il rispetto dei decibel nelle aree militari, stradali e di cava eccetera eccetera… Poi si passa ai piani urbanistici, di trasformazione territoriale, e nell’interessante quanto fondamentale articolo 5.4, si dispongono per materia di clima acustico i livelli di rumore presso scuole, asili, ospedali, case di cura e riposo, parchi, eccetera eccetera… Fin qui tutto bene. Giusto tutelare in ca… in cas… scusate, mi sono incartato perché è passato un silenziosissimo bus sotto la mia finestra e non riuscivo a sentire i miei pensieri. Dicevo, giusto tutelare in caso di eccessivo rumore questi luoghi, e giusto che il nostro comune ci protegga, infatti al punto 7.2 è molto chiaro: “Il principale strumento di verifica è da effettuarsi con periodicità BIENNALE (ogni 24 mesi) in conformità a una legge del ’95…” (uscita in quell’anno anche la canzone “Bella stronza” di Masini. Ma certamente è solo una coincidenza, ovviamente nessuno voleva boicottarla con normative e controlli biennali. Infatti, è ancora in commercio. Comunque riporto un passo significativo per i più giovani: “…ma se Dio ti ha fatto bella più del sole e della luna perché non scappiamo insieme non lo senti questo mondo come puzza… Bella stronza…”) Quindi cari i miei fagiolari alla western, tempi duri vi aspettano. E questo vale anche per i bimbi al parchetto, per chi taglierà l’erba del giardino e soprattutto per i numerosissimi concerti che nel periodo estivo si tengono nella nostra città. Peccato però, che in tutto questo, non sia annoverato e regolamentato (o almeno io non l’ho visto) quello che accade in più angoli della città ogni trenta minuti, in alcune zone anche la notte, e a 3 metri dalla finestra della cameretta dove mia figlia “unenne” cerca di dormire… Ho girato questo video/documento per voi. Certo, so ora cosa mi direte voi piacentini devoti: “Occhio, non rompere le balle, perché sulla base dei Patti Lateranensi, viene ammessa la violazione delle norme sull’inquinamento acustico per le chiese che suonano le campane…”. Verissimo, ma questo fa riferimento alle attività liturgiche, e non per ricordarci ogni trenta minuti che è passata mezz’ora come fossimo dei deficienti. E se poi volessimo verificarne i decibel… Siamo ostaggio da millenni e oramai non ce ne accorgiamo neppure più, ma devo dirlo piano, non vorrei che il Comune mi sentisse e decidesse di non tutelarmi più dal rumorosissimo strisciare della lumaca Arion Rufus, mentre si aggira tra i vicoli medievali della nostra città. Come sempre, tanta roba.

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