TESTO: NICOLÒ PREMOLI; FOTO: INTERNET

Che siate videogiocatori accaniti o meno sarete senz’altro venuti a conoscenza della messa in vendita delle consolle di nuova generazione: Play Station 4 e XBox One. Entrambe le consolle promettono miracoli, grafica mozzafiato e un controllo totale: non importa se alle soglie del 2014 il controller di Xbox (la cui progettazione pare sia costata 100 milioni di euro a Microsoft) va ancora a batterie ministilo: è (forse) un elogio al vintage che farà (di certo) felice Duracell. La PS4 ha dalla sua un costo più ridotto (ben cento euro in meno) rispetto all’avversaria e per questo, oltre che per mille altri motivi, pare aver conquistato la scena. Basti pensare che all’avvio di Xbox ci vorranno circa due minuti per arrivare alla schermata iniziale e un aggiornamento da parecchi megabyte per poter giocare. Aggiornamento che, a volte, potrebbe richiedere tempistiche degne di una seduta mattutina sulla tazza.

L’IMPORTANTE È SEMPRE NON PRENDERLE

Nel gergo si parla rispettivamente di “sonari” e “boxari” per identificare i fan di Play Station e Xbox. La sfida tra i due schieramenti si gioca sul numero di pixel riprodotti sullo schermo della tv, sulla potenza di calcolo delle due console e sui titoli proposti. In alcuni casi le differenze si notano chiaramente, ma talvolta si tratta di questioni di lana caprina, di differenze che possono notarsi soltanto con lente di ingrandimento alla mano. Roba da nerd, insomma. Dopo aver scelto la console di nuova generazione non potrete fare a meno di acquistare un gioco di calcio; inutile negarlo: che console è senza un gioco di calcio e qualche partita con gli amici?
Nel mondo dei videogame sportivi si cela un altro derby combattuto tra due fieri schieramenti: quello che vede contrapposti i giocatori Fifa a quelli di Pes. Tra loro si gioca uno scontro forse anche più sentito perché di mezzo c’è il calcio e con il calcio non si scherza: molte amicizie si sono infrante per una partita persa giocando a Pes o Fifa, a causa di uno sguardo troppo indiscreto al controller dell’avversario che stava decidendo dove direzionare il calcio di rigore. Non parliamo poi dei fidanzamenti che entrano in crisi dopo un dribbling di troppo alla morosa, mediamente capace di lanciare il portiere a metà campo a sua insaputa (non mancano le eccezioni, eh). Quest’anno Pes pare avere rosicchiato terreno dopo qualche uscita a vuoto mentre Fifa sembra essere diventato una simulazione della serie A italiana o meglio di una partita del Chievo: “Giochiamo lenti, l’importante è non prenderle. Poi magari gli avversari si emozionano e fanno autogol”.

PD O FORZA ITALIA? FIFA O PES?

Pd o Forza Italia? Fifa o Pes? La scelta si ripete ogni anno, ma non tutti i calciatori da salotto la vivono allo stesso modo: c’è chi è fedele ad un titolo, chi legge mille recensioni prima di decidere (e poi resta fedele al titolo acquistato fino a quel momento) e chi decide di cambiare rotta preferendo un titolo diverso rispetto a quello solito (salvo, nel 99% dei casi, pentirsene amaramente). La scelta della squadra con cui giocare poi è un altro momento delicato: si fanno scorrere tutti i campionati, anche quello irlandese, per scegliere poi la squadra in base a quella dell’avversario: inutile dire che la sfida media è tra Borussia Dortmund e Juventus. Se siete particolarmente ispirati la scelta ricadrà sugli Orlando Pirates. Se siete bomber, a voi qualche impronunciabile team danese. Play Station 4 o Xbox One dunque? Fifa o Pes? La scelta sta a voi cari lettori: tra recensioni, video e amenità varie il mondo del web ha esaminato visceralmente le controversie videoludiche fornendo pareri contrastanti. Una cosa però è certa: se sotto il vostro albero finirà una di queste meraviglie la vostra linea (no, non quella Adsl) è a rischio. Potrete poi dire addio alla vostra vita privata: tutti diventeranno improvvisamente vostri migliori amici mentre la morosa potrebbe iniziare a “giocare a calcetto”. Sì, è una metafora: attenti a non strafare e a perdere di vista il mondo reale, di “secondi giocatori” non graditi il mondo è pieno.

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