NEMO MI SALVERÀ

nemo1

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE: iPAD

Finalmente ho trovato una ragione di vita. Non è il lavoro, non è il matrimonio, non è neanche il Vov: è il gioco di Nemo per iPad (ho l’Air, l’ultimo modello, il più figo, le donne possono contattarmi in chat privata). Il gioco di Nemo è uno di quei giochi per tablet in cui devi spendere un sacco di soldi veri per fare progressi di un certo rilievo. Io che di soldi veri non ne ho (addio donne) devo accontentarmi dei sabbiadollari. I sabbiadollari servono per comprare i semi rari, le piante ornamentali, i coralli e le rocce per formare la barriera di Nemo, lo scopo del gioco. Praticamente Nemo è stato sfidato da un compagno di scuola (un bullo di periferia come quelli che si vedono nei film di Karate Kid) a costruire la barriera corallina più bella. Più la barriera è grande e più pesci rari attiri. I pesci rari ti danno una perla ogni 72 ore. Le perle servono per comprare le cose migliori. Senza perle sei fottuto e la barriera diventa una specie di favelas sul fondale del Pacifico. Ottimo.
Tutto è cominciato quando il padre di Nemo, Marlin, ha dato un paio di consigli al figlio su come vincere la sfida col pesce cyberbullo. Marlin ha detto a Nemo che deve risparmiare molti sabbiadollari cercando di non sprecarli. Dato che nel gioco non esiste l’opzione “beviteli tutti”, gli abbiamo dato retta. Al momento ne abbiamo 6437 e ne raccogliamo 2 ogni 30 secondi da una trentina di piante da scrivania gialla che abbiamo seminato in precedenza. Per seminare occorrono le alghe, che non si possono fumare e che raccogliamo dalle gorgonie (2 ogni 30 secondi, come i sabbiadollari). Purtroppo neanche la barriera di Nemo è una comune anarchica, quindi anche qui c’è qualcuno che comanda e dà gli ordini. Si tratta del maestro di scuola, una specie di Giorgio Napolitano che ti dice quello che devi fare e che ti assegna un compito al giorno. Mia madre sarebbe fiera di sapere che eseguo i compiti alla lettera e che li consegno nel tempo stabilito. Il maestro è molto contento, ma non farò mai le larghe intese col mio rivale di barriere.
I miei amici dicono che dovrei giocare col gioco dei Simpson, il cui criterio è più o meno lo stesso. Non hanno mai provato “Nemo’s Reef”. Per me è una specie di giardino zen, mi rilassa, mi mette in pace con me stesso e mi aiuta a far defluire lo stress e la frustrazione. Passo la giornata a piantare Pennatulacea malva, bonsai marini arancioni, boccioli marini viola, muschi di Giava giallo zafferano, coralli Zoanthus, Mantipore arancioni e cespi di erba marina marrone. Penso che passerò il Capodanno con questa roba. Gioco da un paio di mesi e la barriera è a buon punto, ma c’è ancora molto da fare. Proprio in questo periodo dovrebbe arrivare la zia di Nemo e tutto dev’essere in ordine. La zia di Nemo, per quanto ho capito dai pochi indizi che mi ha dato Marlin, è una specie di borghesotta che arriverà alla barriera per dire quello che devo fare. Marlin mi sta facendo piantare un mucchio di semi rari, piante ornamentali e altre cose da ricchi che minano il mio patrimonio di sabbiadollari (riesco a essere povero anche nei giochi per iPad). In questo istante sto costruendo una casa di pietra di Bloblò, mentre tra qualche ora dovrei ultimare la testa Tiki di Dory, il pesce svampito che ha spopolato nel film (io il film non l’ho visto e a questo punto finisce dritto tra i miei più grandi rimpianti insieme con Monica Bellucci quando era giovane). L’unica volta che ho avuto a che fare con Nemo è quando ho regalato un pupazzo con le sue sembianze alla mia ex. Ora sarà nel ripostiglio.
Io non sono Mauro Icardi. Io non posto autoscatti con Wanda Nara su Twitter. Io gioco a Nemo e, prendendo spunto dalle iniziative di KT, sto cercando di costruire un luna park subacqueo in un parcheggio di cavallucci marini (tempo per ultimarlo, 36 ore: se la cittadinanza non mi mette i bastoni tra le pinne, posso farcela). Insomma, la barriera procede bene e tutti i miei ospiti sono felici, anche se manca un po’ di figa la Sirenetta. Provvederò. Intanto, sono arrivato a questo punto:

nemo2

Share

1 Comment on "NEMO MI SALVERÀ"

  1. Divertente, la tua recensione! Anch’io gioco a Nemo e lo trovo rilassante..anche se divento matta a cercare su Internet tutte le possibili combinazioni x attirare i pescetti. Mi spuntano delle “piante” (i coralli sono animali!) con nomi assurdi, e intraducibili e non so a che servano, a parte i bei colori!. .

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi