DOSI 3.0

dosi fiore

A Piacenza ci sono due certezze: il macellaio dello Stradone Farnese aperto al venerdì sera e la minoranza che si compatta solo quando c’è da chiedere le dimissioni di qualcuno. E’ accaduto poco tempo fa, quando l’opposizione presentò una mozione di sfiducia nei confronti di KT che alla fine venne respinta anche grazie al nostro intervento diplomatico. La stessa cosa è successa ieri, quando la minoranza s’è unita per chiedere le dimissioni della giunta Dosi. “Se non sono in grado di governare, vadano a casa, almeno per dignità politica. Quella che stiamo vivendo è una delle pagine più buie della storia politica recente” hanno detto i vari rappresentanti ai giornalisti. Una presa di posizione che appare come un atto dovuto, una provocazione, dato che i consiglieri di minoranza sanno benissimo che la giunta Dosi resterà al suo posto, anche perché dall’altra parte – quella della stessa minoranza – la situazione appare abbastanza confusa, coi consiglieri divisi in vari partiti e correnti. In fondo è giusto così. Abbiamo dato fiducia a Dosi la prima volta e non abbiamo avuto il tempo di giudicare, gli abbiamo dato fiducia una seconda volta e il sindaco – alla faccia di chi dice che non è un decisionista – ha cambiato la sua squadra in corsa, quindi perché non dargli fiducia una terza, una quarta, una quinta volta? (Alla sesta no però eh).

SI PREGA DI RIPROVARE PIÙ TARDI, GRAZIE

Ieri il sito di Radio Sound, Piacenza24, ha adottato il “metodo storico”, detto anche “metodo Pollastri”, che consiste nel chiamare gli ex sindaci della storia recente piacentina per chiedere loro un parere sul rimpasto della giunta Dosi. Piacenza24 li ha sentiti tutti dal 1980 a oggi, da Stefano Pareti a Gianguido Guidotti (e tutti sono concordi nel dire che quella di Dosi è stata un’operazione da Prima Repubblica). C’è solo un ex sindaco, uno solo, che non ha risposto al telefono. Un ex sindaco che, scrive Piacenza24, è irreperibile da giorni. Chi sarà mai?

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1 Comment on "DOSI 3.0"

  1. butto lì una sigla: R.R.R.?

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