LA GRANDE MURAGLIA DEL FACSAL

Che Piacenza sia famosa per la sua cultura orientale lo sanno tutti. Ci sono città che hanno tradizioni legate ai salumi, ai vini, ai tortelli, e magari cercano di sponsorizzarle durante Expo, ma noi abbiamo molto di più: abbiamo i samurai di Borgotrebbia, il sake di Milione, la Muraglia del Facsal, e tutta una serie di attrattive e costumi tipici che fanno di Piacenza la culla della Weltanschauung, la visione del mondo nella filosofia orientale. Se n’è accorto anche il Corriere della Sera, che nel suo settimana, Sette, ha parlato di Piacenza a proposito della manifestazione “Sogni d’oriente”, che s’è svolta nello scorso week end a Piacenza Expo. «Maestri danzatori e cartomanti – ha scritto Sette – accompagneranno verso la luce dell’Est i visitatori. Dove? Nei padiglioni di Piacenza Expo». Certo, e dove se non qui? Dove se non nella città delle fioriere dei Loto e delle katane di Grazzano Visconti? Abbiamo sbagliato tutto, come al solito. A Expo dovevamo portare tutte queste cose, e non quell’unica cosa che porteremo (a proposito: pomodoro, in giapponese, si dice romaji).

(La Cronaca)

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