VIVO IN VACANZA DA UNA VITA

Tre mesi di vacanza per gli studenti sono decisamente troppi. Ha ragione il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “Un mese di vacanza va bene – ha detto – ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione”. Che le vacanze estive siano eccessivamente lunghe è un fatto risaputo. Certo, quando finisce la scuola non vedi l’ora che inizino, ma dopo un po’, parliamoci chiaro, t’annoi. Dormi fino a tardi, i tuoi genitori sono alle tue dipendenze tutto il giorno, ti portano all’allenamento di calcio o a danza, ti vengono a prendere, ti portano al Galassia, ti pagano qualche gingillo elettronico, ti riportano a casa, ti fanno da mangiare, ti lavano la roba da calcio o di danza, sparecchiano, ti accompagnano al cinema, ti vengono a prendere, ti portano in discoteca e alle 4 di mattina, due ore prima di andare al lavoro, ti vengono a prendere e ti portano definitivamente a casa. E tu sei lì, apatico, che rimpiangi i compiti in classe e le interrogazioni, che non vedi l’ora di alzarti alle 7 del mattino per aspettare il pullman, sei smanioso di tornare a raccogliere tutti i libri che i bulli ti sparpagliano sul piazzale della scuola, ti manca la focaccia di plastica delle macchinette e i compiti di fare a casa. Eh sì, le vacanze estive sono uno strazio sia per gli studenti sia per i maestri e i professori. Perché diciamocelo: s’annoiano anche loro e a loro manca di urlare a squarciagola per rimettere ordine in classe, non vedono l’ora di ripresentarsi alle udienze davanti ai genitori per sentirsi dire che il loro figlio è intelligentissimo e che, se pensa che i sumeri siano una squadra di calcio messicana, è tutta colpa del tuo metodo d’insegnamento, rimpiangono il consiglio d’istituto e le riunioni infinite col preside, quando, dopo aver passato la giornata a gridare “state attenti!”, “finitela!” e “se non la smettete do una nota a tutti!” devono pure passare la sera a scuola. E d’estate non possono farlo, sono costretti a restate a casa a rilassarsi e a passare un po’ di tempo con la famiglia. Inammissibile. Bravo ministro Poletti, tutto questo deve finire. Facciamo pure un solo mese di vacanza e uno di formazione (che fra l’altro è uno dei termini più abusati del mondo, ma nessuno, in campo lavorativo, ha ancora capito che cosa sia e, stringi stringi, a che cosa serva). A Poletti, però, vogliamo domandare una cosa: quante vacanze fa un ministro del Lavoro? Anzi, quanti giorni lavora?
P.S: un po’ di sano populismo di bassa lega ogni tanto ci vuole.

Share

Be the first to comment on "VIVO IN VACANZA DA UNA VITA"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi