L’ASTORRI GIUSTO

C’è una erre di differenza. Astori e Astorri. Il primo fa la panca in Nazionale. Il secondo, con un gol a due minuti dalla fine, il suo secondo personale (non per questo ha curato, per la Batusa, la rubrica “Ciao bomber”), ha lanciato la squadra dei Giornalisti piacentini ai quarti di finale del torneo Jimmy Vaccari di San Polo. I nostri avversari, Salumificio Gagliardi, si sono arresi solo all’ultimo, piegati da una bbbomba di Astorri dalla distanza. Ma è stata dura. Durissima.
L’arbitro dimentica il fischietto e la prima gara inizia con qualche minuto di ritardo. E’ l’occasione per mangiare spiedino e patatine (noi) e per trovare la giusta concentrazione (i ragazzi). Chi beve un caffè, chi cerca di trarre spunto dalla partita della Spagna trasmessa sul maxischermo, chi messaggia con la ragazza.

– Tesoro, quanto durerà la riunione di lavoro per cui stasse, che è venerdì, non mi porti fuori?
– Ciao amò, dipende tutto dalla Turris
– La Turris?
– Sì, l’azienda che deve chiudere il contratto prima di noi
– Ufffff. E quanto ci vorrà?

– Non lo so. Queste cose, di solito, vanno per le lunghe. Anke xkè stasse, se non vinciamo l’appalto, siamo fuori
– Ufffff. Vabbè, cerca di vincerlo, allora
– Più ke altro spero di non farmi male
– ??????
– Eh, sai com’è: uno firma il contratto da freddo ed è un attimo che si sloga la mano
– Ma cm mai la trattativa si svolge a San Polo?

– Amò, non lo sai? San Polo è un polo logistico situato in una posizione altamente strategika 😉
– Bah

Nello spogliatoio i ragazzi sono concentrati. Ascoltano Gigliana Gilian sull’iPod e aspettano il sacro momento della consegna delle maglie. Lo spogliatoio di una squadra di calcio è un santuario. E’ lì che viene fuori tutta l’umanità di cui disponiamo. Soprattutto quanto dobbiamo dire ai nostri ragazzi di non mangiare della mela essiccata che hanno trovato sul tavolo.
Al momento di entrare in campo, diamo la formazione. Come sempre, tutti vogliono giocare.

– Dio, fa che non tocchi a me…
– Io parto dalla panchina eh
– Io gioco solo se c’è bisogno
– Ma perché doveva succedere proprio a me?
– Io posso fare il guardalinee?

A proposito del guardalinne, l’arbitro ci invita a trovarne uno. Eh, mica facile. Va bene che c’è la crisi, ma non è che uno trova un guardalinee così. Alla fine, l’ingrato compito tocca a Matteo Marchetti, il nostro capitano che, nonostante sia infortunato, è voluto stare vicino alla squadra. Proprio perché è infortunato, Marchetti, nonostante le sollecitazioni del direttore di gara, ci mette un po’ a raggiungere l’altra parte del campo, dove la bandierina è pronto ad accoglierlo. Proprio perché l’infortunio di Marchetti è piuttosto serio, Marchetti, nonostante l’arbitro gli dica di muoversi, ci mette molto, molto tempo a raggiungere l’altra parte del campo. Nel frattempo, gli avversari si accampano in mezzo al campo, cucinano marshmallow e cantano canzoni di Lucio Battisti attorno al fuoco. Anche i nostri ragazzi, mentre Marchetti, claudicante, è quasi all’altezza del centrocampo, ne approfittano per far passare il tempo. Qualcuno legge riviste, qualcuno torna un attimo a casa perché s’è dimenticato di chiudere il gas, qualcuno si sposa. Quando Marchetti, finalmente, raggiunge la sua fascia di competenza, si parte.
Cominciamo aggressivi. Bene così. Dopo pochi minuti, Astorri inizia il suo show. Riceve per caso palla sulla destra, punta l’uomo, lo salta, ne punta un altro, lo salta:

– E’ un treno. E’ un aereo. E’ Superman. E’ Eder!

Poi carica il tiro e pianta una cannonnata sulla schiena di un difensore. Deviazione, portiere spiazzato e palla in rete: 1-0 per noi. Salumificio Gagliardi non ci sta e, poco dopo, ha a disposizione una punizione dal limite. Il loro numero 10 va sul pallone. Rincorsa, tiro:

– E’ un trano. E’ un aereo. E’ Superman. E’ Pirlo!

Palla all’incrocio: 1-1. All’intervallo, Podestà, il nostro leader, incoraggia i ragazzi:

– Porca di quella femmina con tendenze al tradimento disinibita impudica amante del membro maschile incurante delle conseguenze e porca di quella meretrice concubina dedita allo ius primae noctis, come organo riproduttivo maschile si fa a giocare così?

All’inizio della ripresa, cambiamo qualcosa. Marchetti, nel frattempo, ci ha raggiunto: Civardi, il nostro sbandieratore ufficiale, ha ripreso il suo posto. La gara è equilibrata. Subentra un po’ di stanchezza. E anche quelli del Salumificio iniziano a riprendersi a vicenda:

– Dammela qui, salame!
– Ma non vedi che sei marcato? Hai le fette di prosciutto sugli occhi?

A un certo punto, Morris Zecoli (per gli amici Chuk Morris, dopo che ha minacciato querele perché l’abbiamo soprannominato Dzekoli), il nostro bomber, mette giù l’ennesimo pallone e, per una volta, dietro di lui, a rimorchio, come direbbe Beppe Bergomi, c’è Minoia: destro secco e via. Siamo di nuovo avanti: 2-1 per noi.

– Che bel tiro, Fabio.

Sembra finita, ma quelli del Salumificio Gagliardi hanno sempre Pirlo. Altra punizione. Traversa. Anche noi, in precedenza, avevamo colpito un palo con Lazzari. Siamo pari. Ma c’è un’altra punizione. Tremiamo. Non vogliamo guardare. Parte il tiro, ma il nostro portierone, Vit, la blocca con sicurezza. E’ il segnale. Mancano due minuti alla fine e Aimi prende palla dalla difesa. Dalla panchina lo spingiamo:

– Vai! Vai! Vai!
Aimi arriva al bivio per San Damiano.
– Adesso dove cazzo vado?

Aimi tira dritto. Dribbla un Tornado e vede Astorri libero sulla destra. Astorri riceve. Astorri controlla. Astorri lascia partire un destro dalla distanza che s’infila sotto la traversa. E’ il gol del 3-1 che ci manda ai quarti di finale. Ci abbracciamo. Esultiamo. E Podestà fa i complimenti ai compagni:

Ma porca di quella meretrice con la minigonna e troppo Rimmel attorno agli occhi segno inequivocabile che vuole farsi concupire nel cesso della discoteca, dovevamo vincerla 3-0, questa organo riproduttivo maschile di partita!

E’ lo spirito della squadra dei Giornalisti piacentini. Mai arrendevoli. Mai domi. Mai una gioia. Fino a ieri sera. Quando er gol di Astorri ci ha matematicamente regalato i quarti. Appuntamento per il 27 o il 28 giugno, a seconda degli accoppiamenti. Lì sì, che andiamo forte.

Giornalisti piacentini: Hubert; Aimi, Podestà, Bisi (Bersani); Astorri (Minoia), Malchiodi, Motta (Lazzari); Zecoli. All.: La Batusa. Guardalinee: Civardi.
Marcatori: Astorri (2) e Minoia.
Classifica girone “giallo”: Giornalisti piacentini 6 punti, Pasola 4, Coli 3, Salumificio Gagliardi 1.
Bollettino medico: Marchetti Matteo, di anni 44: contrattura al tensore della fascia lata con interessamento del sartorio e del quadricipite femorale con risentimento al muscolo gracile, al pettineo e ai muscoli adduttori. Malchiodi Pierfrancesco, di anni 29: distorsione di secondo grado alla caviglia sinistra con interessamento del piatto situato sul dorso e sulla superficie laterale del calcagno con inserti sulla base delle falangi prossimali delle dita.

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