QUO VADIS, PIACENZA

TESTO: FILIPPO MERLI

Il futuro della Provincia è un tormentone. Prima non ne parlava mai nessuno, ma ora che la stanno per cancellare tutti ne discutono. Le donne e il calcio hanno lasciato spazio all’accorpamento e alla Grande Emilia. Il dibattito dura da mesi e ognuno dice la sua, c’è chi pensa che dovremmo andare con Parma, chi sostiene Lodi, chi ritiene che sarebbe meglio lasciare le cose come sono. Così la Batusa ha deciso di dedicare uno speciale a questo tema, che parte oggi e andrà avanti per tutta la settimana. Tanto per cominciare, abbiamo raccolto le opinioni di quattro volti noti della città per capire quali sono le alternative sul tavolo. Ne abbiamo individuate quattro.

PRIMA OPZIONE: PARMA

Paolo Dosi è sindaco di Piacenza. Area Partito Democratico, o Pd, già assessore alla Cultura e allo Sport, ha da poco preso il posto di Roberto Reggi alla guida di Palazzo Mercanti. “Le province sarebbero dovute essere tutte abolite”, ha detto Dosi a Piacenza24 il 24 luglio. “Piuttosto di andare nella direzione del referendum, che rischia di segnare una divisione nel territorio, sarebbe meglio fare una scelta di omogeneità”, ha spiegato il sindaco al sito di Radio Sound. Molti hanno letto in questa affermazione una preferenza per Parma.

SECONDA OPZIONE: LODI

Tommaso Foti è nato a Piacenza nel 1960. E’ stato alla Camera per la prima volta nel1996 ed è deputato con il Popolo della Libertà, o Pdl. Nel 2004 era candidato alla presidenza della Provincia. Quando la Batusa lo ha contattato, Foti ha detto di avere già espresso più volte la propria opinione sulla stampa. Abbiamo digitato su digitato su Google le parole “Foti” e “Provincia” e abbiamo trovato un’intervista rilasciata al Piacenza il 23 luglio. Quella volta, Foti ha detto che, unendosi a Lodi, “Piacenza resterebbe capoluogo di provincia”. Tutto abbastanza chiaro.

TERZA OPZIONE: NESSUNO

Samuele Raggi è consigliere comunale dell’Italia dei Valori, o Idv, ed è stato candidato alle primarie del Partito Democratico vinte dal futuro sindaco Paolo Dosi. “Il nostro obiettivo è l’abolizione totale di tutte le province. E’ logico che, essendo in Emilia Romagna, la soluzione migliore e più ipotizzabile è quella della maxiprovincia, o Grande Emilia”. Perché? “Sarebbe una soluzione di continuità e tutto sarebbe coordinato dall’Emilia Romagna. Le varie competenze e le varie pianificazioni, in questo modo, sarebbero più semplici da amministrare”.

QUARTA OPZIONE: DUBLINO

Niccolò Bisotti è il batterista dei Fratelli Borgazzi e nella curva Nord del Piacenza è soprannominato “Sindaco”, quindi pensiamo che abbia tutte le carte in regola per partecipare al dibattito. Secondo Bisotti, la Provincia di Piacenza dovrebbe essere accorpata a quella di Dublino. “L’ipotesi irlandese è seria e non mi pare che sia ancora stata presa in esame dal mondo politico piacentino – sostiene – Ma io posso tranquillamente affermare che, essendo Piacenza la Primogenita d’Italia, ed essendo la provincia di Piacenza una delle più antiche del panorama nazionale, potremmo unire la tradizione del nostro ente con quella della birra irlandese, dalla rinomata Guinness alla meno famosa ma altrettanto pregevole Beamish, dal colore bruno opaco che, unito a una schiuma assai corposa, rende alla perfezione la cremosità che accarezza il palato”.

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