PALLONATE DI NEVE

Oggi pomeriggio il Comitato regionale deciderà se rinviare le partite dei dilettanti. Ma che cosa aspettano? Che l’arbitro arrivi da Reggio Emilia con un Intercity con le porte ghiacciate e verifichi di persona che il pallone non rimbalza?

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FOTO: INTERNET

Maglia della salute. C’è. Scaldamuscoli aderenti. Ci sono. Scaldacollo. C’è. Guanti di lana. Ci sono. Bene, c’è tutto. Ora non resta che andare al campo, cambiarsi, fare l’appello negli spogliatoi, girarsi di schiena, alzare la mano e mostrare il numero di maglia, uscire fuori, vedere l’arbitro che sospende la partita per neve, tornare dentro, cambiarsi ancora e andare a letto. Ecco, non era meglio stare direttamente sotto le coperte? Bisognava proprio andare al campo per avere la prova che un pallone su venti centimetri di neve non rimbalza? Doveva essere l’arbitro a constatarlo di persona? Ah, il magico mondo del calcio dilettanti, dove un gol di culo a un metro dalla porta diventa una progressione di cinquanta metri palla al piede da raccontare agli amici del bar e dove i genitori s’attaccano alla rete per dare consigli al mister. Fiocca (viva la gnocca, sì, bravi, va bene) e il Comitato regionale va nel pallone. Mettono una mano fuori dalla finestra. Sì, nevica.  Però aspettano. Magari arriva la pioggia e scioglie tutto. Allora telefonano, sentono, s’informano: oh, come va lì? Si può giocare? Certo certo, bastano solo cinquanta volontari a rischio femore che spazzano il nevischio con le scope di saggina. Se appena si può si deve giocare, che poi organizzare i recuperi è un casino. Allora ci provano, mentono sapendo di mentire e non rinviano le partite. E tu prendi il borsone e vai al campo sicurissimo che sarà l’arbitro – che magari arriva da Reggio Emilia, un viaggio infernale coi sedili ghiacciati, le porte bloccate e quella vocina che dice “grazie per aver scelto Trenitalia” – a dire “no, così non si può”.

RINVIANO LA DECISIONE, NON LE PARTITE

La neve è la notizia principale delle testate piacentine. Ci sono gli spargisale, gli spazzaneve, ci sono i disagi, ci sono i bambini che giocano, ci sono le foto da inviare a Libertà, e i campi della città sono impraticabili, si vede così, non bisogna essere un genio del Comitato regionale per capirlo. Eppure, come ha scritto Sportpiacenza, hanno rinviato la decisione a oggi pomeriggio. Capito? Rinviano la decisione, non le partite. Ma che cosa aspettano? Il disgelo? Vogliono trovare i resti fossili di un guardalinee nel campo della Folgore? In Lombardia hanno già sospeso tutti i campionati, è bastata un’occhiata alle strade. Qui no. Qui aspettano fino alla fine, e se oggi piove sono capaci di spedire l’arbitro a verificare se si può giocare oppure no, con relativo sbattimento dei giocatori che devono cambiarsi e fingere di fare riscaldamento, tanto sanno benissimo che non si giocherà. Poi ci sono i 22 paganti che piuttosto di stare in casa con la moglie li farebbero giocare anche nel centro di Cortina, oppure ci sono i vecchi che dicono cose tipo “per due fiocchi di neve… Alla mia età giocavamo anche con la grandine, non eravamo mica così fighetti”, ma non è questo il punto. Il punto è che mandare un arbitro, ventidue giocatori (più i panchinari) e due allenatori in campo per cinque minuti non ha senso. Allora il Comitato regionale faccia una bella cosa: rinvii tutto, e domenica stia a letto anche lui.

filippo.merli@labatusa.it

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