NOVE SETTIMANE E MARRAZZO

Qualcuno giura che appena due tifosi sono rimasti a torso nudo la Lupa ha fatto due gol in dieci minuti. Leggende e spogliarelli che hanno accompagnato i biancorossi verso la remuntada con la Fidentina. Dai capelli di mister Mazza a un’altra grande partita di Valla: storia di un pomeriggio in rimonta.

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FOTO: FACEBOOK

Qualcuno giura di aver sentito un urlo alla Pertini. “Non ci prendono più! Non ci prendono più!”. Pellacini aveva appena segnato il gol del 3-1, quello della sicurezza, quello che ha messo ancora una volta le cose a posto: la Lupa può giocare male, può soffrire e può andare sotto come qualunque altra squadra di calcio, però poi vince. Al massimo pareggia, e il punticino non si butta mai via. Ieri a Pontenure c’era la Fidentina allenata da un tecnico piacentino con molti capelli e buone idee, Massimo Mazza. Dicono sia uno dei migliori tecnici in circolazione a livello dilettantistico, e i risultati ottenuti dalla Fidentina subito dopo il suo arrivo lo dimostrano. Mazza conosce gli schemi di gioco e sa come tenere in pugno uno spogliatoio. Aveva dichiarato a Libertà di voler “giocare a viso aperto” anche contro la Lupa, una frase convenzionale che molti allenatori utilizzano solo sulla carta stampata. Poi arriva il giorno della partita, se la fanno sotto e si chiudono a ridosso della loro area di rigore. Mazza no. Lui se l’è giocata davvero. Deve aver preparato la partita in maniera maniacale, da ex curvaiolo del Piacenza che aveva l’opportunità di fare bella figura contro la squadra che ha seguito in casa e in trasferta per anni. Avrebbe voluto giocare al Garilli per chiudere il cerchio, ma la Federazione non ha voluto sentire ragioni. Pontenure, allora. E’ uguale. L’importante era lo stemma sulle maglie della Lupa. E’ bastato quello a dare stimoli e motivazioni a lui e alla Fidentina. I suoi giocatori devono aver capito che per Mazza era una gara particolare e hanno giocato un primo tempo perfetto. Sempre primi sul pallone, attenti dietro e pericolosi davanti fino al gol del vantaggio di Ferretti.

NARRATIVA PALLONARA

Nell’intervallo, invece di bere birra, i tifosi della Lupa sono rimasti al loro posto. Hanno capito che c’era bisogno del dodicesimo uomo in campo, quello decantato dalla narrativa pallonara che può spingere una squadra ha superare momenti di difficoltà altrimenti insormontabili. Allora sono stati in tribuna a farsi sentire più di prima per aiutare la loro squadra. Un paio di ultras hanno fatto ricorso alla scaramanzia e sono rimasti a torso nudo. Probabilmente il rito dello spogliarello aveva funzionato in passato e ci hanno provato ancora. Quelli che giurano di aver sentito urlare “Non ci prendono più” sono gli stessi che dicono che appena quei due si sono tolti felpa e maglietta la Lupa ha segnato due gol in dieci minuti. Prima Marrazzo ha buttato dentro un pallone respinto dal portiere su rigore di Franzese, poi lo stesso Marrazzo ha segnato su assist di Valla, l’uomo in più della Lupa, l’ex tifoso idolo dei tifosi che dopo il gran gol al Salso anche ieri ha giocato un’ottima partita. Insomma, 2-1. Poi la Lupa ha rischiato ancora, anche se la Fidentina non aveva il ritmo del primo tempo. Mazza non ha mollato e i suoi neppure, Ferrari, il nuovo portiere della Lupa, ha dovuto fare un paio di parate difficili fino al 3-1 di Pellacini, il sigillo sulla remuntada. Nel calcio ci sono un paio di luoghi comuni a cui è difficile sfuggire. Per esempio che la palla è rotonda, un modo spiccio per dire che può succedere qualunque cosa, anche che una squadra inferiore sulla carta faccia l’impresa e alla fine vince la partita. La Lupa sembra costruita apposta per sfatare vecchie leggende come questa.

filippo.merli@labatusa.it

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