Tra poco Confindustria eleggerà il nuovo presidente. Per la prima volta i candidati dopo il primo mandato sono due, Bolzoni e Bassanetti, a testimonianza di una frattura tra gli industriali. Il motivo sarebbe da ricercarsi negli intrighi della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

FOTO INTERNET: Emilio Bolzoni

Dopo la Fondazione tocca a Confindustria eleggere il nuovo presidente. Tra poco, alle 17,30, gli industriali piacentini saranno chiamati a esprimersi dopo aver ascoltato i programmi dei due candidati, il presidente uscente Emilio Bolzoni e Claudio Bassanetti: chi vincerà sarà il candidato unico all’assemblea del prossimo giugno con cui Confindustria individuerà il nuovo presidente. La novità è proprio questa: per la prima volta nella storia dell’associazione il presidente uscente viene messo in discussione dopo due anni. E il motivo di tale decisione si intreccerebbe con gli intrighi di palazzo della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

LA RIVINCITA

Poco dopo la candidatura di Sergio Giglio alla guida della Fondazione anche all’interno di Confindustria si sarebbero formate due correnti, una a sostegno di Giglio e una a sostegno della linea di continuità del presidente uscente, Giacomo Marazzi, rappresentata da Francesco Scaravaggi, poi eletto con 13 voti su 25. Tra i principali sostenitori di Marazzi – e quindi di Scaravaggi – ci sarebbe stato anche l’attuale numero uno di Confindustria, Bolzoni. Una scelta più o meno velata che avrebbe determinato la candidatura di Bassanetti da parte degli industriali che stavano dalla parte di Giglio. Se oggi Bassanetti dovesse vincere, insomma, sarebbe una specie di rivincita di Giglio e degli uomini a lui vicini dopo le vicissitudini legate alla Fondazione. Ma, al di là della votazione di oggi, la frattura all’interno di Confindustria, dopo quella dell’istituto di via sant’Eufemia, è un’ulteriore conferma delle divisioni esistenti a Piacenza.

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