Alla Batusa avevamo già notato qualcosa di strano, ma leggendo l’editoriale a muso duro di Giorgio Lambri su Libertà di oggi – in cui dice di aver contattato l’assessore Tarasconi sulla questione del luna park senza ricevere risposta – ci fa davvero pensare che i rapporti tra Libertà e la Giunta Dosi siano cambiati.
FOTO INTERNET: DOSI, TARASCONI E CACCIATORE
Qui alla Batusa avevamo già notato qualcosa di strano, un paio di articoli sull’edizione cartacea e un paio sul sito di Libertà diversi dal solito, talmente diversi che ci avevano fatto pensare che al quotidiano di via Benedettine tirasse aria di “complottone” nei confronti della Giunta Dosi (vedere per leggere). Da allora sono passati una ventina di giorni, ma oggi i lettori più attenti avranno certamente notato l’editoriale a firma di Giorgio Lambri dal titolo “L’assessore non dà spiegazioni”, in cui l’assessore in questione è quello con delega al Commercio, Katia Tarasconi. Lambri dice che a Libertà hanno invitato la Tarasconi a spiegare nel dettaglio le connotazioni del luna park in viale Malta. “La risposta – scrive Lambri – è stata: «Devo sentire il sindaco Dosi, perché avevamo deciso di non dire più niente su questa faccenda. Mi faccio risentire». Abbiamo atteso invano sue notizie. Missing in action! Strano atteggiamento quello di un amministratore che difende un “esperimento” della durata di un mese, contestato anche da membri della sua stessa maggioranza, senza però volerlo spiegare”. Lambri, capocronista di Libertà, è un tipo poco avvezzo alla polemica inutile e naif. E’ un piacentino e un piacentinista vero, uno che bada al sodo e non perde tempo con valvole e pistoni. La storia del luna park, diciamocelo, ha un po’ rotto. Non ci è mai sembrata una questione di vitale importanza, eppure, se l’amministrazione è così restia nel parlarne, significa che qualche strascico all’interno della Giunta lo ha lasciato. Poi c’è l’altra questione, quella che noi della Batusa avevamo simpaticamente definito “complottone”. L’editoriale a muso duro di Lambri sembra darci ragione: pare che i rapporti tra Libertà e la Giunta Dosi siano davvero cambiati.
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