LA STORIA INFINITA

Ieri ci è arrivata una telefonata anonima: “Correte, c’è Sgarbi a Piacenza!”. Piacenza24 ha scritto che il critico d’arte era qui per dare un’occhiata a un dipinto, ma siamo sicuri che la visita di Sgarbi non sia invece dovuta alla rotonda di Barriera Torino? Oppure era qui per dare l’ultima bordata a Reggi?

sgarbi

TESTO: FILIPPO MERLI; IN FOTO: SGARBI IERI A PIACENZA

Ieri è arrivata una telefonata anonima alla Batusa. “Correte, c’è Sgarbi alla trattoria San Giovanni!”. Sappiamo che le nostre fonti a volte esagerano col vino, ma abbiamo comunque fatto un paio di verifiche e abbiamo scoperto che alla trattoria San Giovanni non c’era alcun tavolo prenotato a nome Sgarbi. Così ci siamo messi l’anima in pace, sarà stato il solito maniaco di protagonismo, invece poco dopo siamo venuti a sapere dai ben informati (astemi) che ieri Vittorio Sgarbi era davvero a Piacenza. Non ha pranzato al ristorante, ma è stato avvistato dalle parti dello studio di un notabile piacentino – proprio nei paraggi della trattoria San Giovanni, la soffiata dell’informatore anonimo alla fine era giusta – a bordo di una Bmw nera. Oggi il sito di Radio Sound, Piacenza24, ha scritto che il critico d’arte è arrivato qui per dare un’occhiata a un dipinto nella chiesa di San Sisto che potrebbe appartenere alla bottega di Raffaello. Ma siamo sicuri che la visita di Sgarbi non sia invece dovuta ai pali di ferro della rotonda di Barriera Torino? Oppure Sgarbi era a Piacenza per vedere che aria tira e sparare l’ultima bordata a Roberto Reggi?

AI MICROFONI DI RTL 102.5

Il rapporto tra Sgarbi e Reggi non è esattamente idilliaco. I due cominciarono ad avere qualche attrito con la storia di Villa Serena, la storica tenuta della Vegioletta il cui stradello d’ingresso fu accorciato per permettere di costruire un nuovo tratto di tangenziale. Sgarbi prese a cuore la questione e gli scontri con l’allora sindaco Reggi furono piuttosto duri, tanto che Reggi querelò Sgarbi per diffamazione dopo che il critico d’arte rilasciò dichiarazioni poco carine nei confronti del sindaco ai microfoni di Rtl 102.5 – Sgarbi fu condannato a sei mesi di reclusione, pena detentiva poi convertita in pena pecuniaria con l’applicazione dell’indulto. La querelle – come la chiamarono i giornali – andò avanti, con Sgarbi che tra quadri d’autore, risse verbali in diretta televiva e pale eoliche ogni tanto tirava fuori il nome di Reggi, come per esempio a proposito della rotonda di Barriera Torino che Sgarbi definì “un orrore”. L’ultimo atto è andato in onda qualche giorno fa sugli schermi di “Servizio Pubblico”, dove Sgarbi ha definito Reggi “il peggior sindaco d’Italia”.

ROBERTO: “SGARBI MI DEVE 50MILA EURO”

Stavolta Reggi l’ha presa con filosofia e si è limitato a commentare l’uscita di Sgarbi sul suo profilo di Facebook: “Onorato dagli insulti del pregiudicato di Sgarbi! Sarà forse ancora arrabbiato per la condanna a 6 mesi di reclusione (che non ha fatto grazie all’indulto) dopo avermi diffamato nel 2005?”. Poi, ieri, la Batusa ha spifferato la storia dei pali che verranno rimossi dalla rotonda di Barriera Torino e Marcello Pollastri di Piacenza24 ha dato un colpo di telefono a Reggi per chiedergli un parere sulla vicenda. Poi Pollastri – che è un giornalista sgamato – ha portato Reggi sull’argomento Sgarbi, e l’ex sindaco è stato piuttosto esplicito: “So che l’altra sera Sgarbi mi ha insultato – ha detto Roberto al sito di Radio Sound – ma per me è un onore essere insultato da un pregiudicato come lui. Probabilmente è arrabbiato perché ha provato a bloccare un’opera importante come la tangenziale e non ci è riuscito, per la gioia dei piacentini. O forse perché ha provato a candidarsi contro di me e ha preso lo zero-virgola. O magari perché l’ho querelato per diffamazione e si è preso 6 anni di carcere che non ha scontato solo grazie all’indulto. In realtà dovrebbe ancora pagare 50mila euro al Comune e 50mila euro a me, ma considerato che ufficialmente è nullafacente temo che né io né il Comune vedremo mai questa cifra”. Se Pollastri cercava una replica come si deve, l’ha trovata. La storia continua.

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