A volte le gufate arrivano. Quella degli interisti s’è abbattuta sui tifosi della Juve che ieri volevano festeggiare la vittoria del 29esimo (scusate, 31esimo) scudetto e dopo qualche strombazzata alla rotonda di Barriera Genova sono stati costretti a dileguarsi a causa di un violento acquazzone. La nuvola dell’interista non perdona.
Mai una gioia. I piacentini che tifavano Juve volevano solo festeggiare il 29esimo (scusate, il 31esimo) scudetto, come in tutte le città d’Italia. Volevano scordare per un’oretta la crisi e tutto e il resto per strombazzare con l’inno bianconero a palla sull’autoradio. Così, appena finita la partita col Palermo, nel luogo idoneo ai caroselli, la rotonda di Barriera Genova, sono arrivate le prime macchine con le bandiere bianconere e quelle tricolori. Subito un paio di ragazzi evidentemente non juventini hanno trovato il modo di attaccarsi. Appena hanno visto una macchina di juventini hanno urlato “vai a festeggiare a Torino!” e hanno strappato una bandiera di mano al tizio che stava seduto da parte al conducente. Ne è nato un piccolo parapiglia, sedato dopo qualche minuto da un gruppo di alpini che stava bevendo vino al tavolo del bar all’angolo. I caroselli sono ripresi, ma sul più bello il cielo s’è annuvolato, il vento ha cominciato a spazzare la qualunque e la gente senza ombrello ha iniziato a correre. Sembrava il classico temporale primaverile, invece era la nuvola dell’interista. Certe gufate arrivano e quella degli interisti è arrivata alla grande. La nuvola nerazzurra s’è abbattuta sui tifosi juventini e i caroselli si sono interrotti. In un paio di minuti è venuto giù il diluvio universale e i clacson hanno iniziato a disperdersi. Si sentivano sempre più in lontananza, finché non s’è sentito più nulla. In tutto i caroselli per la vittoria dello scudetto della Juve sono durati una ventina di minuti. Poi è arrivata la nuvola dell’interista e noi ci siamo riparati sotto a un portone con un ragazzino con la maglia di Arturo Vidal.
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