PIACENTINI IN CRISI D’ADUNATA

La nostalgia degli alpini tormenta i piacentini. Così abbiamo pensato ad altre Adunate da ospitare in città, dall’Adunata dei cappuccini per sbronzarsi col liquore dei frati all’Adunata dei grillini, con Piacenza piena di gente che ti manda affanculo e ti dice di arrenderti perché hai fatto il capoclasse alle superiori.

Rabbi-Ahron-Cohen

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Ah, la nostalgia. Brutta storia. Mai come in questi giorni in città si vedono sguardi tristi e grandi sospiri davanti agli addetti ai lavori che smontano la cittadella degli alpini al Cheope. I piacentini si sono divertiti da morire e rimpiangono i tre giorni dell’Adunata, col centro finalmente vivo e i bar aperti anche di sera. Tutti ripetono che abbiamo dimostrato che quando vogliamo non siamo chiusi e indifferenti, che sappiamo stare al mondo e che siamo perfettamente in grado di ospitare più di 400mila persone e di metterle a loro agio. Piacenza è tornata quella che è sempre stata, una città piacevolmente noiosa, ma il solo ricordo dell’Adunata manda i piacentini in crisi d’astinenza. Così abbiamo pensato alle Adunate che potremmo ospitare per far passare la nostalgia ai piacentini.

 – Adunata dei grillini: Piacenza piena di grillini che ti mandano affanculo e che ti urlano di arrenderti e di tornare a casa anche se l’unica carica istituzionale che hai ricoperto è quella di capoclasse alle superiori. Parata finale in diretta streaming.
– Adunata dei rabbini: un piacentino su due si farebbe fotografare con la barba finta. Poi pubblicherebbe la foto su Facebook.
– Adunata degli adulterini: corna di plastica in vendita sulle bancarelle del Facsal, finti cellulari per messaggiare con l’amante e città tappezzata di cartelloni con la scritta “tesoro stasera vado a giocare a calcetto, non aspettarmi alzata”.
– Adunata dei beduini: dosi spaventose di narghilè, piacentini strafatti, tende tipiche nelle aree verdi e dromedari ovunque.
– Adunata dei postini: raccomandate con ricevute di ritorno esposte dalle finestre e dai balconi, caroselli con le biciclette gialle al posto degli apecar. Unica regola: arrivare i ritardo.
– Adunata degli spazzacamini: tutti col basco e la faccia sporca di fuliggine. Ovviamente la canzone ufficiale dell’Adunata sarebbe quella che fa “e dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto, gli fa vedere il buco, il buco del camin”.
– Adunata dei cappuccini: abito con cordicella legata in vita e sandali in vendita alla modica cifra di 300 euro, per la serie “le maschere si vendono a carnevale”. Grande affari per gli ambulanti abusivi. Sbronze colossali col liquore dei frati (quello alle erbe).
– Adunata dei damerini: Piacenza invasa da fighetti altezzosi con la riga in mezzo e lo smoking che ci provano con le ragazze con tecniche ottocentesche e la finta erre moscia.
– Adunata dei piacentini: centomila piacentini che vagano per la città come anime in pena ripetendo che il centro è morto, che non si sa mai dove parcheggiare e che alla sera non c’è mai niente da fare. Essendo un evento tipicamente piacentino, alla fine tutti invidierebbero tutti e finirebbe in rissa.

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