A un certo punto ci è arrivato un messaggio sulla chat di Facebook: “Allenamento allo stadio stasera alle 17,30”. Il mittente è l’allenatore degli Allievi del Piacenza, Bruno Agosti. Pensavamo di aver chiuso col calcio, poi è arrivata questa improvvisa convocazione. Eravamo pronti a trascinare la squadra e a fare l’aperitivo al Nina col borsone e la tuta ufficiale per tirarcela. Poi è arrivato un altro messaggio…

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A un certo punto ci è arrivato un messaggio sulla chat di Facebook: “Allenamento allo stadio stasera alle 17,30. Portare anche le scarpe per eventuale allenamento nel pallone”. Uhm. Guardiamo il mittente: è Bruno Agosti, allenatore degli Allievi del Piacenza che domenica inizieranno le finali del campionato. Pensavamo di aver chiuso calcio, ormai avevamo abbandonato il nostro sogno di giocare in serie A. Poi è arrivata questa improvvisa convocazione. E’ logico, per le finali Agosti ha bisogno di esperienza a centrocampo, vuole un leader con parecchie partite alle spalle che trascini la sua squadra alla vittoria. Avevamo buttato via le nostre Adidas argentate, così siamo andati da Belleri Sport in Piazza Duomo a prendere le scarpa nuove. Poi ne abbiamo prese un paio da calcetto per l’eventuale allenamento nel pallone (il pallone gonfiabile del Piace, quello col campo sintetico). Siamo andati a fare una corsetta sul Facsal per rimetterci in forma e per presentarci all’allenamento di stasera tirati a nuovo. Nonostante la birra il fisico regge ancora. I piedi, beh, quelli sono sempre buoni. Eravamo pronti a seguire gli schemi del mister, anche se siamo tutto genio e sregolatezza, George Best di provincia. Poi però è arrivato un altro messaggio: “Scusa, non so perché ma ti ho inserito nella lista dei miei giocatori. A presto!”. Oh no! Era un errore! Pensavamo di essere tornati nel giro, eravamo pronti ad andare a fare l’aperitivo al Nina col borsone, la tuta ufficiale della squadra e i pantaloni infilati nei calzettoni come fanno i calciatori dilettanti piacentini. Ma è stato solo uno sbaglio. Pazienza. Bruno Agosti non sa che cosa si perde.

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