AIUTIAMO TELELIBERTÀ

Libertà parla di “boom di condivisioni su Facebook e tam tam online” per il nuovo programma di Telelibertà, “Piacenza di not(t)e”. Siamo andati subito a vedere: le condivisioni sono 9. Uhm, non proprio un boom. Allora, che cosa state aspettando? Andate tutti sui profili di Telelibertà e condividete! Aiutiamo Telelibertà! Facciamo impazzire Facebook!

Piacenza di not(t)e

“Piacenza di not(t)e” è pronto a partire. Non sapete che cos’è “Piacenza di not(t)e”? Eppure Libertà ha scritto che “Piacenza di not(t)e è ai blocchi di partenza e su facebook è già boom di condivisioni. Il tam tam on line sulla nuova trasmissione dedicata alla musica è cominciato”. Boom, tam tam, bang bang, tac tac pum pum. A giudicare dall’articolo di Libertà, pare che l’annuncio dell’inizio del  nuovo programma di Teleilibertà dedicato alle band musicali stia letteralmente facendo impazzire il web. Così siamo andati a controllare (a dire il vero anche noi, che vogliamo esserci sempre in mezzo, volevamo partecipare all’entusiasmo collettivo). Tra il primo profilo di Facebook e il secondo – Telelibertà ne ha due perché ha un casino di amici – le condivisioni del post che annuncia l’inizio di “Piacenza di not(t)e” sono 9. Uhm. Non pare proprio un “boom di condivisioni”. Però noi della Batusa vogliamo veramente che “Piacenza di not(t)e” faccia impazzire il web e abbia le condivisioni che merita. Allora, che cosa state aspettando? Andate tutti sui profili di Facebook di Telibertà e condividete il post! Coraggio! Non abbiate paura, non fa male. Condividete tutti l’articolo di “Piacenza di not(te)”! Mandiamo in tilt Facebook! Telelibertà ha bisogno di voi.

scrivania@labatusa.it

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2 Comments on "AIUTIAMO TELELIBERTÀ"

  1. Rosario Bersanelli | Giugno 6, 2013 at 10:36 am | Rispondi

    E quando qualcuno ha bisogno di TeleLibertà per promuovere qualcosa??? Se la tirano più di RAI 1, 2 e 3 messi insieme….se mi pagano li sostengo.. occhio per occhio dente per dente….

  2. Giorgio maschio | Giugno 6, 2013 at 12:59 pm | Rispondi

    Concordo, ormai su libertà e tele libertà ci finisci solo se paghi, ed anche salato. Qualsiasi notizia che non sia un fatto di cronaca nera viene profumatamente pagata per essere pubblicata. Anche le gallerie d’arte se vogliono vedere pubblicata una mostra devono pagare per essere pubblicate.

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