LA VITA VIAGRA

Lungo_duro_e..._verdone

Qui alla Batusa non abbiamo mai preso il Viagra. Quando avrete finito di ridere, capirete che per bere birra tutto il giorno il Viagra non serve. Dato che con le donne abbiamo chiuso da un pezzo perché ci eravamo rotti di pizzino e cinemino, ed essendo sprovvisti di patente non potevamo neppure passare la domenica mattina a lavare la macchina, non abbiamo mai avuto necessità di assumere quella specie di M&M’s miracoloso che più ne butti giù e più ti tira su (ahahahaha). Però conosciamo parecchie persone che all’occorrenza – una volta ogni due anni – lo utilizzano. Chiedendo il loro parere, così, per informazione o semplice nozione, l’unico consiglio che ti danno è più o meno questo: “Devi iniziare a preoccuparti solo quando inizia a pisciare blu”. Fino a quel momento potete ingerire tranquillamente la pillola e fingere che vostra moglie vi attizzi come quarant’anni prima.
Come avrete potuto leggere dai commenti dei nostri collaboratori, e in particolare delle nostre collaboratrici, anche le donne, con grande autocritica, si ritengono responsabili del giro di Viagra che caratterizza Piacenza. Dicono che forse è colpa loro se le cose non funzionano in maniera naturale, ammettono che spesso hanno un abbigliamento non esattamente sexy e che per forza di cose gli uomini hanno bisogno di una mano (da non confondere con quelli che alla mano s’affidano perché sono soli e perché la mano non tradisce mai, a meno che tua nonna non entri in camera all’improvviso e non tu non riesca a convincerla che le nuove puntate di “Esplorando il corpo umano” che stavate vedendo sul computer sono un po’ più esplicite rispetto al passato). Però è chiaro che i principali responsabili siamo noi uomini (cioè, gli altri, perché noi, che ci crediate o meno, siamo gli unici piacentini che non usano il Viagra). Il fatto è che gli uomini sono stressati, tutte queste partite da guardare in televisione o allo stadio li distruggono, e il campionato, e la Champions League, e la Coppa Italia, e il Piacenza, e la squadra del quartiere, e il calcetto. L’unico momento di relax che possono concedersi è il lavoro, per il resto hanno un sacco di cose da fare che portano via tempo e libido, come direbbe la sessuologa di Donna Moderna. Mettiamo il caso che quando l’uomo esce dall’ufficio sono più o meno le 18. A quel punto deve andare a fare l’aperitivo con gli amici, e già lì la cosa si fa pesante. Poi deve chattare con la collega bbona, e sono altre energie nervose che se ne vanno. Poi deve cancellare i messaggi compromettenti dal telefono e dal tablet, e anche lì parte una mezz’oretta. Poi deve tornare a casa, cercare le pantofole che la donna delle pulizie ha imboscato chissà dove, e li s’incazza. Poi deve sedersi a tavola, e anche se è già tutto pronto deve comunque fare lo sforzo di portare la forchetta alla bocca per una decina di volte, e lo sforzo fisico è notevole. Poi deve leggere il giornale mentre la moglie lava i piatti, stira, cuce, mette a letto i bambini, passa l’aspirapolvere, la lucidatrice, aggiusta il rubinetto dell’acqua, fa il bucato, tinteggia la parete, risintonizza il digitale terrestre, cambia le pastiglie dei freni alla macchina, e l’uomo è lì che legge il giornale e gli si stanca la vista. Poi deve cercare di star dietro alla trama del film giallo che trasmettono in prima serata mentre la moglie è sul tetto a riparare una tegola e a montare parabola. E poi, quando finalmente arriva il meritato riposo, nel letto con due cuscini sotto la testa, ecco che lei bolla. E si gira, e si rigira, e gli fa i grattini sulla schiena, e ride, e lui è lì, distrutto, a pezzi, e lei niente, abbassa una spallina della camicia da notte, cerca il piede del marito col suo,  e lui niente, cioè lui inteso come Lui, il coso, che sta lì, indolenzito, in coma, come morto, non risponde, non si muove, ciao è stato bello. Ecco, a quel punto l’uomo che cosa deve fare? Ve lo diciamo noi che cosa deve fare: deve andare al cesso, aprire l’armadietto, prendere la confezione maxi che ha acquistato di contrabbando, sospirare e ingoiare la pillola. Poi aspetta una decina di minuti e quando il Viagra fa effetto deve fare attenzione a non buttare giù i soprammobili quando si aggira per la stanza, perché adesso l’affare funziona, vola, spacca, sfracella. E alla fine compie il suo dovere coniugale. Sempre così, ogni sei mesi la stessa storia.

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