IL GIORNO PIÙ TRISTE DELL’ANNO

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Ieri è stato il giorno più triste dell’anno. Onestamente, non è che abbiamo notato particolari differenze con gli altri giorni, ma l’ha detto il Corriere della Sera e allora dev’essere per forza così (ecco un chiaro esempio dell’interpretazione che hanno molti italiani quando leggono i giornali).  «E’ il terribile “blue monday”», ha scritto il Corriere. «Ci sarebbe addirittura un’equazione matematica – messa a punto una decina d’anni fa da uno psicologo inglese, Cliff Arnall – che spiegherebbe il perché di questa deprimente giornata mettendo insieme condizioni metereologiche sfavorevoli, le giornate corte, i festeggiamenti natalizi ormai alle spalle, i sensi di colpa per aver speso troppi soldi durante le vacanze o mangiato troppo e infine, il lavoro, che è ricominciato freneticamente». Effettivamente il “lunedì blu” ha colpito anche me e ieri il mio livello di radical nichilismo chic ha raggiunto il picco massimo. Appena mi sono svegliato sono andato davanti allo specchio e mi sono domandato: «Da dove vengo? Che ci faccio qui? Perché esisto? Ci sarà acqua su Marte? E la birra?». Poi mi sono trascinato stancamente al lavoro, a pranzo non ho mangiato quasi niente perché avevo nostalgia del Natale e al pomeriggio ho guardato le fotografie dei miei amori passati che adesso sono tutti felici con altre persone. Ero triste, apatico, svogliato, non credevo più a nulla. Del resto tutti i miei lunedì sono blu, tutti i miei giorni, tutte le mie settimane, tutti i miei mesi, tutti i miei anni. Tutti blu. Tutto blu. Praticamente sono una scatola di Viagra. Preso dallo sconforto, sono andato in consiglio comunale, come ogni lunedì. Ma anche lì, nonostante fosse il giorno più triste dell’anno, non ho notato differenze rispetto al solito.

(Da La Cronaca)

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