A QUALCUNO PIACE IL CALDO

Bombe d’acqua per temporali, perturbazioni confuse con monsoni. Il mondo della meteorologia – o meglio di chi scrive di metorologia – ci ha abituati negli ultimi anni a trovate letterarie ricchissime di fantasia: eroi greci che battezzano temperature alle stelle, Caronte che passa dal traghettare anime negli inferi ad anticicloni micidiali. L’ultima novità – ma non troppo – è arrivata domenica in un link di PiacenzaSera. “Da lunedì arriva il caldone”: così recitava il titolo sopra foto e collegamento all’articolo. E’ poi intervenuto Federico Gazzola (Piacenza24) cercando di porre un freno alla deriva mitologica della meteorologia con un’intervista a Vittorio Marzio di Meteovalnure.it. Ma che differenza ci sarebbe tra “caldo» e «caldone”? Proviamo ad abbozzare qualche ipotesi, naturalmente all’ombra dell’aria condizionata.

Quando c’è caldo c’è “caldo”, quando c’è caldone c’è “sciuss”.
Quando c’è caldo sembra che a tutti vada bene così, quando c’è caldone si toccano sempre le temperature più alte degli ultimi 150 anni. Tranne a Piacenza che al TG nazionale nessuno caga di striscio.
Quando c’è caldo salendo in macchina ci sono circa dieci secondi di shock termico poi si parte, quando c’è caldone si fanno mille foto al termometro del cruscotto della macchina. Poi si parte sudati.
Quando c’è caldo all’ombra “si sta bene”, quando c’è caldone “e la marianassa ghe bein cäd”.
Quando c’è caldo alla Muntà tira una bava di vento. Quando c’è caldone non tira proprio niente.
Quando c’è caldo il termometro sulla strada di Gariga segna 50°C, quando c’è caldone almeno 80.
Quando c’è caldo sulla pista ciclabile della Besu ci sono gli anziani a petto nudo, quando c’è caldone sulla pista ciclabile della Besu ci sono gli anziani a petto nudo.
Quando c’è caldo si può trovare refrigerio sul lungo Trebbia di Rivergaro, quando c’è caldone anche la granita alla menta del bar sulle rive serve a poco. Meglio salire a Bobbio. O a Ferriere. O al Penice. Lasciate stare: c’è caldo pure lì.
Quando c’è caldo nessuno fila le fontane, quando c’è caldone finiscono in prima pagina di Libertà.
Quando c’è caldo e arriva il temporale “che du ball»”, quando c’è caldone e arriva il temporale alla fine non piove (quasi) mai. “Che du ball”, ovviamente.
Quando c’è caldo e si hanno 16 anni si sta sui muretti del Facsal, quando c’è caldone e si hanno 16 anni si sta sui muretti del Facsal con l’Estathe alla pesca.
Quando c’è caldo “no, stasera al Village non vado perché c’è ancora freschino”, quando c’è caldone “no, stasera al Village non vado perché c’è troppo caldo”.
Quando c’è caldo “Niente Passe. Dài, andiamo a studiare in Trebbia”, quando c’è caldone “dài, andiamo a studiare in Trebbia che magari facciamo il bagno”. Comunque non si studia lo stesso.
Quando c’è caldo l’acqua in Trebbia è fredda, quando c’è caldone l’acqua in Trebbia è fresca ma ci si sta. Occhio però che se tira una bava di vento vengono i brividi.
Quando c’è caldo “L’estä passä gh’era possè cäd”, quando c’è caldone “L’estä passä sa stäva mèi”.
Quando c’è caldo si beve acqua, quando c’è caldone “bisogna bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e non uscire nelle ore più calde”. Di solito dalle 8 a mezzanotte.

TESTO: NICOLÒ PREMOLI; FOTO: INTERNET

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