EH, LA NEBBIA

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Gli inglesi hanno sempre avuto il vizio di inventare qualcosa. Da Shakespeare che pensa bene di rivoluzionare il teatro a ventidue uomini con baffoni e mutande ascellari che si mettono a correre dietro ad un pallone di cuoio ed inventano il calcio. Per poi vincere giusto un mondiale su quattordici edizioni giocate in più di un secolo. Anche il rugby è nato in Inghilterra. Salvo poi emigrare con successo nelle ex colonie del regno. Ma questa è un’altra storia.

C’è però una cosa di cui gli inglesi vanno particolarmente fieri. No, non si tratta né del tè delle cinque né della pioggia che cade su Londra proprio nel momento in cui i voli Ryanair costano come un pacchetto di Camel. Nemmeno della guida a destra. Si tratta della nebbia, della “fog”. Molto probabilmente la nebbia non è nata in Inghilterra ma si è trovata decisamente bene tanto che nel 1905, in un congresso sulla salute pubblica, qualcuno ebbe l’idea – esclusiva inglese – di unire i termini «fog» e «smoke» per definire quella cappa che si nota ogni giorno gettando lo sguardo verso Milano.
E’ stata proprio la “fog” a mandare in tilt per un’intera giornata buona parte dell’isola: da Londra a Manchester, passando per Cardiff e Belfast. Una nebbia così fitta che ha costretto a terra molti voli causando una manciata di ritardi che in queste occasioni non mancano mai. Aeroporti in tilt e passeggeri sul piede di guerra: cose che noi a Fiumicino si fanno con cielo terso e 30 gradi.
In piacentino “fog” assume tutt’altro significato ma la nebbia è una costante. Arriva in un giorno a caso dell’autunno e sparisce in un giorno a caso della primavera. La prima nebbia è segnalata dall’osteoporosi, dal «cambia il tempo» dei più anziani. La si vede una mattina, scompare per qualche giorno e poi ricompare.
Molto probabilmente la nebbia non è nata in Inghilterra, è nata a Piacenza.  E’ nata a Piacenza insieme agli sfottò rivolti a chi per la prima volta mette piede nella Bassa un giorno di novembre. “Ma che nebbia c’è? Ma come fate?”. Il tutto con la visibilità Piacenza-Pontenure e giusto qualche banco a celare le nutrie nei campi.
La nebbia è nata a Piacenza insieme all’usanza di accendere i retronebbia solo in caso di emergenza: quando la riga a bordo strada ormai non si vede più e per vedere la mezzeria c’è da tirare giù il finestrino. Chi l’accende prima ha perso, è chiaramente un forestiero.
La nebbia è nata a Piacenza ed è emigrata a Londra perché qui «non c’era niente da fare»: un’esperienza all’estero sul curriculum dopotutto non può che fare bene. Torna presto però: il “giorno dei morti” con il sole splendente è stato uno strazio.

TESTO: NICOLÒ PREMOLI; FOTO: INTERNET

Share

Be the first to comment on "EH, LA NEBBIA"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi