STANCHI DI VIVERE

Ormai da tempo Libertà propone ai suoi lettori la rubrica “Giovani dentro”. Sono racconti, storie, interviste ad anziani che, nonostante l’età che avanza, ballano, curano l’orto con tanto ammmore, danno da mangiare alle loro adorate galline, apprezzano la vita e hanno ancora dei sogni. Bene. Da oggi, ogni settimana, sulla Batusa troverete la rubrica “Stanchi di vivere”. Sono racconti, storie, interviste a vecchi alcolizzati che non prendono la pensione o il cui patrimonio è stato dilapidato da figli scemi, novantenni che si sono fottuti i risparmi di una vita col Lotto e che tentano di avvelenare i gatti dei vicini che tengono la musica troppo alta. Inauguriamo la nostra puntata con la signora Iole, che nella vita, ora, ha un solo obiettivo: fumare sigarette.

Iole tossisce. Poi scatarra. E’ una signora sui 75. Un tempo doveva essere bella, elegante. Ora fuma 40 sigarette al giorno e non ha più niente da chiedere alla vita, se non due pacchetti di Muratti. La incontriamo a casa sua, una bettola all’Infrangibile con un posacenere su ogni mobile. «Un paio di giorni fa mi sono addormentata con la sigaretta accesa e ha preso fuoco il divano. Mi sono svegliata solo quando sono arrivati i pompieri». E cos’hai fatto? «Mi sono accesa un’altra paglia».
Iole tiene una fotografia del marito, morto ormai da anni, sul comodino accanto al letto. Anche lei, come gli anziani della rubrica di Libertà, ha ancora dei sogni. «Sì, ogni tanto sogno che mio marito è ancora vivo, allora guardo la foto sul comodino e mi tranquillizzo. Poi fumo una paglia e torno a dormire». Iole non ha figli. Però ha due cani, un maschio e una femmina. Si chiamano Winston blu e Winston rossa. S’avvicinano a noi e ci fanno le feste. «Non fatevi ingannare. Sono furbi, quei due. Scommetto che fumate anche voi…». In effetti sì. «Ecco. Vi fanno le feste solo perché sentono odore di fumo e vogliono scroccarvi una paglia».
Iole ha deciso di passare i suoi ultimi anni di vita con una sigaretta nell’angolo della bocca e un posacenere sulle ginocchia. «Per fortuna mio marito non c’è più e non voglio altri uomini tra le palle». Iole tossisce. Poi scatarra. La solitudine non è un problema. «Ho avuto una storia d’amore col tabaccaio sotto casa. Poi un giorno mi ha detto che andava a prendere le sigarette e non è più tornato. Dovevo capire che c’era qualcosa di strano. Un tabaccaio che va a prendere le sigarette da un’altra parte. Purtroppo ci ho pensato quando ormai era tardi. Peccato. E’ stata una storia d’amore bella, intensa. Senza filtro».
Iole tossisce. Stavolta non scatarra. Winston blu e Winston rossa giocano con un bong nell’angolo del soggiorno. Ormai è ora di pranzo, ma Iole non ama far da mangiare. E’ magra, deperita, secca. Ci saluta, si siede al tavolo della cucina e si accende tre sigarette in contemporanea. «Io all’arrosto preferisco il fumo».

1. Continua

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