Del cortile si può fare a meno. Dell’oratorio, pure. E’ il progresso, la modernizzazione: ci si rincoglioniva a correre dietro a un pallone e ci si rincoglionisce a correre dietro a Facebook. La vera nostalgia piacentina, quella che davvero non tornerà più, sono i Tornado.
Come ha scritto PiacenzaSera, i Tornado hanno effettuato l’ultimo volo dall’aeroporto di San Damiano prima di lasciare la base e di trasferirsi a Ghedi. Ci mancheranno, i Tornado. Più del cortile e dell’oratorio. Appena scoppiava una guerra, ogni padre guardava suo figlio: «Andiamo a vedere i Tornado che partono da San Damiano». Dalle parti dell’aeroporto, accanto alla pista, si formava la fila di macchine. Tutti a vedere i Tornado che partivano o che atterravano. A volte aspettavi intere mezz’ore, ma l’attesa era ripagata appena cominciavi a sentire quel rumore che s’avvicinava. Abbiamo visto tantissimi Tornado, talmente tanti che adesso abbiamo una paura fottuta dell’aereo e non ne abbiamo mai preso uno. Ma non possiamo dimenticare quella fila di macchine, così come non possiamo scordare i commenti dei grandi esperti che non avevano mai pilotato neppure un aeroplanino di carta, ma che dei Tornado sapevano tutto e che, da terra, davano consigli al pilota.

– E metti in quarta!
– E’ storto, ha sbagliato la virata.
– Una bomba di quelle e radi al suolo San Giorgio.
– Sta salendo troppo in verticale, così perde velocità.
– Se i miei calcoli sono corretti, e se immaginiamo y-y1≈m(x-x1), dovrebbe rompere la barriera del suono tra 3” esatti. 
– Ecco. Lo sapevo. Non è riuscito a trovare parcheggio nell’hangar.

I bambini di oggi avranno Facebook, ma non potranno mai provare quel che abbiamo provato noi. Che, almeno una volta nella vita, siamo andati a vedere i Tornado a San Damiano grazie ai nostri meravigliosi padri guerrafondai.