Abbiamo fatto fare il test sul linguaggio giovanile a un nostro lettore che è rimasto giovane dentro (così almeno crede), ma che in realtà era giovane negli anni ’90. Ecco trasportato il linguaggio dei giovani d’oggi alla sua età, in base alla sua esperienza di ex giovane:

1. Sono in tazza: doppia possibilità. Risposta che si gridava alla mamma quando ti chiamava perché c’era una telefonata per te (ovviamente su telefono fisso) e tu eri comodamente seduto sul cesso a leggere Topolino. Oppure, spiegazione agli amici della propria nottata tra il disperato e l’orgoglioso dopo una serata brava al Sonnambula.
2. Top: Tom Cruise in quel film era molto giusto.
3. La situa: dev’essere il nome di un pub.
4. Siamo online: grido d’esaltazione dopo che il modem aveva gracchiato il collegamento alla rete tramite telefono fisso di casa, con abbinate imprecazioni dei genitori per paura delle bollette pazze e perché doveva chiamare la zia dal mare. Solitamente l’urlo durava meno della connessione.
5. Bollami: inizio della frase «Bollami e ti do», che anticipava una rissa al Siglo della Reina o al Comoedia.
6. Serio?: davvero? Stesso significato di oggi, anche se direi che era più completo nell’accezione Sul serio?
7. Trollare: deve essere qualcosa sugli elfi, il Signore degli Anelli probabilmente.
8. BFF: una nuova tassa?
9. TBT: la nuova tassa ha gia cambiato nome?
10. Lol: questa invece sarà qualche nuova droga sintetica.
11. Sto male: tipica frase che si diceva dopo la pizza da Messafuoco o la brioche da Massa dopo pericolosa e alcolica serata all’Avila, e che presupponeva un rapido rientro sulla tazza. Da qui l’espressione «sono in tazza». Tutto torna.