LUPA, ECCO I RETROSCENA DEL CASO SOZZI

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: COSTANZA CAVANNA

Gli ultras bevono Caffè Borghetti anche se è estate. Le curve sono chiuse. In tribuna – l’unico settore dello stadio aperto al pubblico – ci sono decine di tifosi. E’ il 22 agosto, è solo calcio da ombrellone, ma l’amichevole tra Lupa Piacenza e Pro Vercelli vale il prezzo del biglietto (anche perché si entra gratis): è l’esordio al Garilli della nuova squadra di Eccellenza che erediterà colori e marchio del defunto Piacenza Calcio. Le squadre escono dal tunnel degli spogliatoi. La partita inizia. A un certo punto gli ultras intonano “Carlo Sozzi alè!”. L’allenatore biancorosso si volta e saluta i ragazzi della Nord con un rapido cenno della mano. Quella è la prima e unica volta in cui Carlo Sozzi si è sentito l’allenatore del Piacenza. Non della Lupa. Del Piacenza Calcio. La sua squadra ne prende cinque, tutto come da copione dato che di fronte ha una squadra di serie B. Ma Sozzi è stato chiamato e osannato dallo stadio Garilli come era accaduto in passato a Gigi Cagni, Armando Madonna e Francesco Monaco, allenatori professionisti, gente che ha visto San Siro dalla panchina. Lì, in quel preciso istante, mentre gli ultras urlavano il suo nome, Sozzi deve aver creduto di avercela fatta. Aveva il sostegno degli ultras, gente con molti tatuaggi difficile da impressionare, ma lui ci era riuscito. L’ambiente biancorosso era dalla sua parte. Tutti parlavano di una brava persona e di un professionista serio, frasi di circostanza che per una volta corrispondevano al vero. Erano tutti dalla parte di mister Sozzi. Tutti tranne la società, che non ha mai creduto fino in fondo nel suo allenatore.

IL GRANDE DUBBIO

Alla fine di giugno, quando i tifosi hanno scelto la Lupa dei fratelli Marco e Stefano Gatti come erede naturale del Piacenza Calcio, i vertici societari avevano già più di una perplessità su Sozzi, nonostante l’anno prima avesse portato dalla Promozione all’Eccellenza la LibertaSpes, la squadra dei Gatti che successivamente si è tramutata in Lupa. La dirigenza conosceva bene il suo allenatore, ma la responsabilità di aver ereditato il marchio del Piacenza e la promessa fatta ai tifosi di ritornare tra i professionisti entro tre anni deve aver insinuato il Grande Dubbio tra i vertici societari: Sozzi è in grado di portare una squadra che non può permettersi di fallire subito in serie D? E’ in grado di vincere reggendo le pressioni della piazza, che si aspetta la promozione immediata per tornare al più presto nel calcio che conta? Riuscirà Sozzi a non deludere le attese e a gesitire una rosa costosa, allestita per vincere il campionato? La prova del Grande Dubbio è che alla fine di giugno i vertici societari davano piena fiducia a Sozzi in pubblico e nel frattempo contattavano altri allenatori di categoria superiore per sondare il terreno in caso di fallimento del tecnico in carica. La Lupa Piacenza aveva già messo le mani avanti. Pare quasi che la società stesse aspettando il primo passo falso di Sozzi per agire.

PIOVANI ALLA BATUSA: “IL MIO TURNO NON ARRIVA MAI”

Il primo passo falso è arrivato in Coppa Italia col Fiorenzuola: sconfitta per 4-0 ed eliminazione. Guarda caso, Sozzi è stato esonerato e sostituito da William Viali. Sozzi si è limitato a un “meglio tacere” che trasuda rabbia e amarezza, ma non stupore. Si è parlato di “terremoto”, “sorpresa” e “colpo di scena”, ma il destino di Sozzi era segnato da tempo. La Lupa ha già trovato il modo di fare qualcosa in più del Piacenza Calcio, che mai, nella sua storia recente, aveva esonerato un allenatore prima dell’inizio del campionato (la Lupa debutterà in Eccellenza domenica a Salsomaggiore). Sarebbe stato meglio lasciare perdere la riconoscenza, essere chiari fin dall’inizio e cambiare allenatore subito dopo il passaggio da LibertaSpes a Lupa Piacenza. Società nuova, squadra nuova e mister nuovo. In questo modo Sozzi avrebbe evitato di assaporare i colori biancorossi solo per un mesetto e avrebbe avuto la possibilità di cercarsi una squadra invece di restare a spasso. Misteri del calcio. Intanto William Viali, dopo il rito della presentazione alla stampa, inizierà la nuova avventura sulla panchina biancorossa. Il tecnico è stato voluto fortemente dal diesse Marzio Merli, con cui ha condiviso l’esperienza di Fiorenzuola. In lizza per la panchina della Lupa c’era anche Gianpiero Piovani. Come al solito. Sono tre anni che il Pio aspetta quella panchina e sono tre anni che puntualmente viene ignorato. E’ successo due anni fa, quando all’ultimo momento gli era stato preferito Massimo Cerri per la Primavera; è successo lo scorso anno, quando, prima dell’ingaggio di Francesco Monaco, Piovani era il favorito per allenare il Piace; è successo quest’anno che gli è stato preferito Viali. “A Piacenza – dice Piovani alla Batusa – hanno avuto grande stima di me come giocatore, ma come allenatore pare proprio che non vogliano saperne. Pazienza. Accetto la decisione della Lupa e faccio gli auguri a Viali”. Poi il Pio vira su Sozzi. “Mi dispiace molto, è un tecnico serio e preparato. A mio parere sarebbe stato meglio cambiare allenatore all’inizio della stagione e non cinque giorni prima dell’esordio in campionato, ma sono pareri di un osservatore esterno”. Il Pio aveva rifiutato il Lecco e aspettava la chiamata della Lupa. “E’ andata così. Sono tre anni che accade. Sembra sempre che sia arrivato il mio turno e alla fine sono sempre qui. Tutti sanno cosa significa per me il Piacenza, la città e i suoi tifosi, e sono convinto che prima o poi riuscirò ad allenare la squadra biancorossa”. E’ tutta una questione di convinzione: quella che la Lupa non aveva nei confronti di Sozzi e quella che spinge gli ultras a bere Caffè Borghetti anche in estate.

Share

1 Trackbacks & Pingbacks

  1. 130 ANNI DI BATUSA | LA BATUSA

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi