TUTTI I SEGRETI NELL’AGENDA DEL SINDACO FRA POCO IL VERTICE DI MAGGIORANZA

La verifica di maggioranza che si tiene questa sera alle 19 non è una questione di routine. Basti pensare che gli uomini della giunta si sono già visti, in modo più o meno segreto, soltanto cinque giorni fa, nell’illuminato ritiro di Santa Maria di Campagna. Ma l’afflato divino non ha pervaso di pace gli spiritelli ribelli della maggioranza, e l’avvio della stagione politica per il buon sindaco, Paolo Dosi, sembra trasformarsi in un impervio Calvario più che una cavalcata trionfale. E la latitanza del suo padrino Roberto Reggi, impegnato al fianco di Matteo Renzi nella corsa per la guida del Pd, non giova al nostro. Diversi assessori non hanno gradito le critiche di qualche consigliere: i mal di pancia potrebbero scoppiare ai primi appuntamenti sui banchi di Palazzo Mercanti.

PIANO REGOLATORE, APPETITI E INTERESSI

Ecco allora che occorre un nuovo summit, nella speranza di portare i ribelli a più miti consigli. Il tema nodale è senza dubbio l’ex piano regolatore, o Psc, che servirà a disegnare la città dei prossimi decenni. Appetiti e interessi si intrecciano sul tema e qualche lapillo cade sui poveri mortali. Il neo consigliere dipietrista Raggi si è scagliato contro il Palazzo degli uffici, riproposto impunemente da qualche assessore. Se a Raggi si aggiungono i dolori di Colla e di Rocchi, la strada verso il Palazzotto diventa ostica già in partenza. La componente moderata nutre qualche risentimento verso la giunta e questo è noto a tutti: il giovane arbitro Colla si è visto designare assessore a sua insaputa per riempire un buco rimasto aperto, mentre la professoressa Rocchi ha dovuto salutare definitivamente la poltrona di Presidente del Consiglio agognata da anni.

VERSO NUOVE ALLEANZE

Sarà interessante capire come la giunta uscirà dall’impasse su sviluppo economico, commercio, centro storico e partecipate. Il disastro Seta impone una forte riflessione, come anche quello Iren, che potrebbe portare a qualche richiesta di dismissioni. E mentre i 5 Stelle continuano la loro battaglia anticasta, si aspetta che il primo fuoriuscito dai gruppi consiliari fondi il gruppo Udc, candidandosi a prossimo assessore, soprattutto se le alleanze nazionali privilegeranno un asse Pd-Udc rispetto a Pd-Idv. Che l’Assessore Beltrani cominci a tremare?

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