LE PRIMARIE AD CA NOSSA

FOTO: INTERNET

Bersani esce come un messia dalla casa dei parenti e raggiunge il distributore di benzina di Bettola per fare il pieno di complimenti da tutti gli emiliani (bettolesi esclusi). Renzi se ne va in giro in camper rottamando cariatidi e sabato è annunciato in pompa magna (e non in pompa di benzina) il suo show al Municipale. Tutto questo in uno scontro su metodi stalinisti, regole disattese, sinistra e nuova politica che interessa più gli addetti ai lavori che non gli italiani. Ma a Piacenza la competizione è più sentita che altrove. E non tanto perché il segretario del Partito democratico, o Pd, abiti – quando c’è – al Belvedere (anche se lì in pochi lo sanno); e non tanto perché il portavoce del sindaco di Firenze è il nostro Robertino, ma perché queste primarie, da noi, hanno tutto il gusto di un’anteprima ben più succulenta: le primarie per scegliere i deputati del Pd da mandare a Roma. Non c’è legge elettorale che tenga, dalle parti del Partito Democratico l’hanno detto a chiare lettere: i parlamentari si scelgono con le primarie. Fuori quota Bersani, catapultato come sempre lontano dalla sua città il fiorenzuolano Migliavacca, a sinistra tutti aspettano la supersfida: Reggi vs De Micheli. Quest’ultima, bersaniana doc, è sempre stata cara all’ex sindaco, tanto che la volle come assessore al Bilancio nonostante la brutta storia dei pomodori di Pontenure, e la impose – rottamando gente come Calciati o Calza dagli ottimi curricula politici – come parlamentare piacentina per il Pd.

A PENSAR MALE

Ma i tempi cambiano in fretta. Reggi, in crisi di astinenza da protagonismo, si è inventato braccio destro di Renzi il rottamatore, la De Micheli è una delle più ferventi sostenitrici di Bersani, il suo ex datore di lavoro.Tra pochi mesi Paola e Roberto potrebbero ritrovarsi l’uno contro l’altra in una sfida senza esclusione di camper. Ecco perché le truppe iniziano a schierarsi alle spalle dei due contendenti, più interessati per ora a farsi un nome nei talk show che a girare per le strade della nostra città. Il Direttivo provinciale del Pd, schierato al fianco di Bersani, ha esautorato i reggi-renziani per avere mano libera sulle candidature future; i comitati pro Renzi sono pronti a trasformarsi in comitati pro Reggi, contando su una schiera di amministratori che andrebbero dall’assessore Tarasconi al sindaco di Vernasca, Molinari. E mentre Dosi mantiene il basso profilo, in Comune si consuma la battaglia tra le correnti, con le due fazioni pronte a mettersi in buca a vicenda: a pensar male, le vicende della Nino Bixio e del Molo 11 sembrano essere tirate fuori apposta per colpire l’assessore al commercio e i “reggiani”. E non si escludono altri colpi di scena. La strada verso le primarie è lunga e tortuosa, certo più lontana del 25 novembre.

scrivania@labatusa.it

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