QUEL CHE SI SCRIVE DI ORSI

Il piacentino – presidente e amministratore delegato di Finmeccanica – dopo l’arresto dell’ex direttore commerciale del gruppo Paolo Pozzessere, accusato di corruzione internazionale, è su tutte le prime pagine di giornali e siti internet.

FOTO: INTERNET

Ci sono boiardi e boiardi. C’è quello che faceva stampare magliette con la scritta “La vegna bella” e ci sono i feudatari russi del X secolo. Nelle illustrazioni storiche i boiardi hanno la barba lunga e portano strani cappelli. Erano membri dell’alta aristocrazia, avevano potere ma erano al servizio dell’imperatore. Il boiardo moderno, secondo Repubblica, è il piacentino Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica. Oggi il suo nome è sulle prime pagine dei giornali e delle testate online accanto a quello di Paolo Pozzessere (ex direttore commerciale di Finmeccanica e ora manager per i rapporti con la Russia), arrestato ieri per “pericolo di fuga” su richiesta dei pm napoletani Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock. L’accusa è di corruzione internazionale nell’inchiesta su forniture all’estero da parte del gruppo. Non solo. I giornali parlano di una tangente di oltre 500 milioni di euro in una trattativa col Brasile. Scrive il sito del Corriere della Sera: “Una percentuale di “ritorno” pari all’11 per cento dell’appalto che in realtà nasconde il pagamento di tangenti a politici e faccendieri. Affari conclusi o avviati in quattro Stati grazie ai buoni rapporti dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dei suoi uomini più fidati come l’ex ministro e coordinatore del Pdl Claudio Scajola”, ora indagato.

PIAZZA PULITA

“La resistenza di Orsi il boiardo” titola Repubblica. Che prima ricorda l’allontanamento dai vertici di Finmeccanica di Pierfrancesco Guarguaglini, e poi parla del “suo successore Giuseppe Orsi” che “forte di una sponsorizzazione politica che ha visti uniti i disinvolti leghisti con i devotissimi di Comunione e Liberazione, tutto ha fatto fuorché impegnarsi a fondo nell’indispensabile opera di ripulitura di una conduzione aziendale la quale rischia ormai di compromettere seriamente le prospettive di sopravvivenza di un’impresa fra le poche in Italia impegnate in settori industriali e tecnologia avanzata”. Repubblica chiede la testa dei vertici societari del gruppo, tra cui Orsi. “Il Governo o meglio il presidente Consiglio in prima persona – scrive Massimo Riva – vinca ogni residua titubanza e compia il suo dovere facendo piazza pulita dell’attuale vertice societario”. E ancora: “La cosa più logica in simili frangenti è che Giuseppe Orsi, ormai privo della fiducia del suo azionista pubblico, si facesse spontaneamente da parte”.

PUTIN E L’ELICOTTERO

Il sito della Stampa riporta alcuni stralci delle carte dell’inchiesta. Scrive Guido Ruotolo: “In una seconda telefonata, Spagnolini dice: “Quando parlate di, se doveste dire che ci volano (sui nostri elicotteri, ndr) vari Capi di Stato non menzionate Putin, siccome me l’ha detto il Presidente…”. Sostiene il gip che il riferimento è a “Orsi Giuseppe, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica”: “I pm evidenziano che fu lo stesso Orsi a dare notizia dell’acquisto di un elicottero da parte di Putin, con una intervista al Sole 24ore: quindi, l’unica spiegazione plausibile di questo cambio di atteggiamento è, secondo i pm, da ravvisare nell’esigenza di tenere riservati gli affari di Finmeccanica con Putin e la Russia in generale”.

scrivania@labatusa.it

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