FUORI CATALOGO/1

Il giornalista piacentino Luigi De Biase è in Russia per occuparsi di cose russe, ma ha trovato comunque il tempo di scrivere una brossura di 120 pagine sul Pakistan. Visto che non capita tutti i giorni di scrivere una brossura sul Pakistan, lo abbiamo intervistato e gli abbiamo chiesto tutt’altro.

GIGI

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: FACEBOOK

Luigi De Biase dice di aver dormito in alcuni dei peggiori alberghi d’oriente. Giornalista piacentino, 32 anni, De Biase scrive per il Foglio e in questo momento si trova in Russia a occuparsi di cose russe, e ha anche trovato il tempo di pubblicare una brossura di 120 pagine sul Pakistan, il paese che ha visitato per una serie di reportage subito dopo l’uccisione di Bin Laden. Il titolo è “Il cuore nero di Islamabad” (Silvy editore, prezzo 14 euro) ed è appena uscito nelle librerie. Siccome non capita tutti i giorni di leggere una brossura di 120 pagine sul Pakistan scritta da un giornalista piacentino, abbiamo intervistato De Biase e gli abbiamo chiesto tutt’altro.

Caro Luigi, hai letto “Oscuri delitti”, l’ultimo libro di Ermanno Mariani?
“Ciao Filippo, è davvero un piacere parlare con la Batusa. Purtroppo non ho ancora letto il libro, ma Ermanno è un amico quindi lo leggerò appena possibile”.
Perché non l’hai letto?
“Perché sono in Russia da un paio di mesi e non riesco ad averlo qui”.
Dovresti leggerlo, parla di omicidi irrisolti. Piacenza sta diventando una città pericolosa, non trovi?
“Non abito a Piacenza da qualche anno, ma credo che sia una città tranquilla. Il Pakistan è molto più pericoloso di Piacenza. Pensa: un paese con un centinaio di testate atomiche, sotto la minaccia costante dei talebani e di altre milizie islamiche”.
Già. E intanto tra un po’ c’è il referendum per la provincia. Tu che conosci bene l’Asia centrale, preferiresti che Piacenza andasse con Parma o in Lombardia?
“Non farebbe molta differenza, Piacenza è Piacenza, non è Emilia né Lombardia, penso che resterebbe sempre la stessa. Ma da conservatore devo dire che preferirei continuare a sapere che si trova in Emilia. Diverso è il problema dei centri che si trovano al confine fra il Pakistan e l’Afghanistan, nell’area tribale in cui persino Bin Laden, l’uomo più ricercato sulla faccia della terra, è riuscito a restare nascosto per alcuni anni”.
E’ vero, Bin Laden, me l’ero quasi dimenticato. Intanto si parla di Roberto Reggi e Paola De Micheli come possibili ministri del governo Bersani. Niente male eh?
“Non conosco De Micheli, ma Reggi è stato un buon amministratore, e quando sei un buon amministratore dovresti trovare spazio in qualsiasi governo, a prescindere dall’appartenenza politica. Che male ci sarebbe se Reggi fosse un ministro di Berlusconi?”.
Ce lo vedevi bene Reggi sul camper di Renzi?
“Non troppo, mi ricordava un po’ il giovanilismo, quei film con Massimo Ciavarro”.
Dosi è sindaco da sei mesi, ma la sua giunta viene spesso accusata di immobilismo. Che ne pensi?
“Mi cogli impreparato. A dire il vero pensavo che dovessimo parlare di Pakistan”.
Ultimamente Piacenza è salita alla ribalta delle cronache nazionali per la storia di Ikea. Ti sei fatto un’idea sulla vicenda?
“Ribalta? Cronache nazionali? Parli come un rotocalco”.
La Lupa dei fratelli Gatti è prima in Eccellenza e l’Atletico BP è in testa in serie D: il calcio piacentino è pronto a rinascere dopo il fallimento del Piacenza Calcio?
“Mi auguro di sì”.
Un’ultima domanda: faresti giocare Marrazzo o Arena?
“Scusa, purtroppo devo scappare. Comunque mi sarebbe piaciuto parlare anche del libro”.
Grazie Luigi, splendida intervista.

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