L’ULTIMO DEI RENZIANI

Come faremo senza Roberto? Per la Batusa non sarà più la stessa cosa. Lo abbiamo pedinato giorno dopo giorno durante la campagna elettorale, siamo stati il Tom tom del suo camper e il Pd che fa? Lo sega. Qualcuno ha detto che questa potrebbe essere la fine della carriera politica di di Reggi. Noi, che non ci vogliamo credere, abbiamo chiesto rassicurazioni a Giorgio Cisini, amico e primo sostenitore di Roberto.

PD: PRIMARIE; RENZI PREPARA TOUR IN CAMPER

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Per la Batusa non sarà più la stessa cosa. Abbiamo pedinato Roberto durante la campagna elettorale per le primarie, lo abbiamo tenuto d’occhio giorno dopo giorno, siamo stati il Tom tom del camper di Matteo Renzi fino al ballottaggio. Non avevamo niente da fare, d’accordo, ma è stato divertente. E quelli del Pd che cosa fanno? Lo segano. E alla Batusa non ci pensano? Come facciamo ora? Siamo i Senzaroberto, c’è rimasta giusto Paola De Micheli e qualche altro parlamentare piacentino, ma non sono lui, non sono Roberto. Qualcuno ha detto che l’esclusione dalle liste del Partito Democratico potrebbe segnare la fine della carriera politica di Reggi. Noi, che non ci vogliamo credere, abbiamo chiesto rassicurazioni a Giorgio Cisini, amico e primo sostenitore di Reggi.

Giorgio, l’hanno fatto fuori.
“Mi dispiace molto. Reggi era il miglior rappresentante che Piacenza potesse esprimere. E’ andata così, ne prendiamo atto. Ora dobbiamo proseguire nel nostro lavoro e ci mettiamo a disposizione del Partito Democratico, pronti a dare il nostro contributo”.
Lui come l’ha presa? L’hai sentito?
“Non ancora. Ci siamo sentiti prima della decisione definitiva. Sapevamo che c’erano alcune difficoltà rispetto alla sua nomina, ma le nostre sono state scelte consapevoli. Che, come tutte le scelte, portano conseguenze. L’esclusione di Roberto dal Parlamento è un prezzo molto alto da pagare, ma al di là dell’amicizia personale spiace perché conosciamo tutti com’è Reggi e con quale impeto difenda la causa piacentina. Sarebbe stata una risorsa molto importante”.
Bersani ha detto che non c’è nessuna vendetta nei suoi confronti. Fate finta di credergli?
“Se Bersani ha detto che è così, sarà così senz’altro”.
Reggi ha detto di non sentirsi tradito da Renzi. E’ davvero così?
“Penso proprio di sì. Le dinamiche sono molto chiare, come ho detto sono cose che capitano in politica. Ma non c’è stato nessun abbandono e nessun tradimento da parte di Matteo”.
Vi sentite delusi dal Pd?
“Personalmente no”.
Uhm. Davvero? A noi puoi dirlo…
“C’è delusione per alcune aspettative che avevamo e che non si sono concretizzate, come Reggi in Parlamento, ma facciamo parte di un partito che probabilmente vincerà le elezioni e il percorso per arrivare a un simile risultato è stato molto duro. Adesso dobbiamo continuare su questa strada”.
Come si può tenere in vita il pensiero renziano nel Pd?
“Renzi non è mica morto… Il percorso che sta seguendo Matteo è quello che ci era stato prospettato. Renzi ha sempre detto di voler restare nel Pd e di voler portare nuove idee all’interno del partito, senza premi di consolazione. Renzi c’è, è giovane ed è consapevole del ruolo che ricopre dopo gli ottimi risultati delle primarie. I parlamentari che lo rappresentano dovranno portare avanti le sue idee e il suo modo innovativo di fare politica”.
Col senno di poi tu e Reggi vi siete pentiti di essere saliti sul camper di Renzi?
“Assolutamente no. Per quanto mi riguarda è stata una scelta consapevole e premiata dai consensi di tantissimi elettori”.
Giorgio, assicuraci che questa non è la fine della carriera politica di Roberto. Fallo per la Batusa.
“Certo che non è la fine. Ripeto: queste cose in politica ci stanno. Ci sono quelli premiati oltre misura e quelli che avrebbero meritato ma non ce l’hanno fatta. Fa parte del gioco. Uno può rimanerci bene o male a seconda dalle aspettative che ha. Io credo che se Roberto avesse voluto andare a Roma concentrandosi esclusivamente su se stesso ci sarebbe riuscito senza difficoltà. Invece Reggi ha scelto di condurre una battaglia ideologica, quella di Renzi, premiata dalla gente”.

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