IL MURO DI BARRIERA TORINO

La storia del centrodestra piacentino raccontata attraverso l’attuale sede del Pdl: dal factotum sempre incollato al Televideo al muro che divideva la sede di An da quella di Forza Italia e che Massimo Trespidi voleva abbattere ben prima della nascita del Popolo della Libertà.

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NELLA FOTO: CIANCIO, IL FACTOTUM DELLA SEDE DEL PDL

Il Ciancio è quello che Charles Bukowski chiamerebbe factotum. Ritira la posta, fa le commissioni, compra i giornali, fissa gli appuntamenti. La prima persona che incontri quando entri nell’attuale sede del Popolo della Libertà di Piacenza, al secondo piano del grande palazzo che si affaccia su Barriera Torino (quello che fino a poco tempo fa ospitava il concessionario Zambianchi), è lui. Ha la barba incolta, porta un cappellino da baseball e ogni tanto sfoggia pins e altri oggetti che sono il segno evidente di una politica d’altri tempi. Il suo idolo – politicamente parlando – era il vecchio Tassi, l’avvocato scomparso prematuramente. L’altra sua passione è il calcio: tifa Juve, controlla le notizie sui bianconeri sul Televideo e discute animatamente con l’interista Tommaso Foti. L’ingresso della sede è l’anticamera vera e proprio di un onorevole. Qui aspettano i vari cittadini, la gente comune o i pezzi grossi della politica e dell’imprenditoria piacentina, tutti in fila per andare a discutere di questioni importanti. Ciancio era il factotum anche in principio, quando quella di Barriera Torino era la sede di Alleanza Nazionale, di cui Foti era coordinatore provinciale.
Tempo dopo i vertici di Forza Italia vennero a sapere che l’appartamento accanto – separato soltanto da una parete – era libero. Decisero di affittarlo con un’idea ben precisa: abbattere il muro divisorio e creare un’unica grande sede. L’idea era di Massimo Trespidi, allora esponente di Forza Italia, ma le alleanze politiche nazionali lo anticiparono: An e Forza Italia si unirono e crearono un unico grande partito, il Popolo della Libertà, e non ci fu bisogno di abbattere il muro. Gli ex di Forza Italia abbandonarono il loro ufficio e si trasferirono nella sede di An: anche a Piacenza era nato il Pdl e Foti ne divenne il coordinatore provinciale.
E’ andata avanti così fino a prima delle Politiche di febbraio, quando Foti è passato a Fratelli d’Italia e Trespidi ha preso il suo posto come coordinatore del Pdl. I due partiti hanno trovato un accordo a proposito della sede: quelli di Fratelli d’Italia avrebbero continuato a usufruire dell’ufficio di Barriera Torino fino a dopo le elezioni di febbraio. E così è successo: dopo le Politiche Foti – che è rimasto fuori dal Parlamento dopo 17 anni – e i suoi collaboratori hanno preso scatoloni e nastro adesivo e hanno iniziato il trasloco, lasciando la sede del Pdl e parecchi ricordi di elezioni vissute davanti alla televisione, coi risultati che scorrevano sullo schermo e il Ciancio che ogni tanto dava un’occhiata alle ultime sulla Juve. Al di là del muro, nell’appartamento che ospitava la sede di Forza Italia, oggi c’è un’agenzia di assicurazioni.

scrivania@labatusa.it

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