CIAO BOMBER

Bomber Serena detto Bubbi giocò nelle giovanili del Piacenza, poi disse basta col pallone e aprì un bar. Anni dopo un dirigente del Pro Piacenza andò a bere un caffè ed ebbe l’illuminazione: riportare bomber Serena su un campo da calcio.

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TESTO: MARCELLO ASTORRI; FOTO: INTERNET

Roberto “Bubbi” Serena è un fantasista indimenticabile. Sebbene il temperamento lo avvicini di parecchio al phisique du role di un bomber moderno, il suo mestiere calcistico era quello del centrocampista. Il Bubbi era uno di quelli che gli addetti ai lavori descrivono come “capace di fare quello che vuole con il pallone tra i piedi”. Da giovane ha giocato nelle giovanili del Piacenza Calcio nell’era ante Garilli e molti in città, nel narrare le sue gesta di quel tempo andato, lo ritraggono come un talento purissimo, segnato dalla proverbiale “testa matta”. La leggenda vorrebbe che la società biancorossa gli propose di andare a farsi le ossa sui campi della serie C, per la precisione in quel di Marsala. La risposta di Bubbi? “Marsala? E dov’è? Vacci te a Marsala!”. Estroso e controtendenza, è amante delle cose semplici e non disdegna sedere ad un tavolo mangiando gorgonzola annaffiato da un buon bicchiere di vino, lo si può avvistare intento in questa attività nella famigerata trattoria dei calciatori piacentini: “Il Milione”. Dopo la parentesi Piacenza, per vicende personali, bomber Serena iniziò a lavorare in un bar – o almeno cosi si narra – mettendo così da parte per un attimo il pallone. Il fato ha voluto che in quel periodo il Pro Piacenza, che militava nel campionato di Promozione, fosse impelagato nella lotta per non retrocedere e cercasse un messia in grado di traghettarlo in acque più tranquille fino alla salvezza. La dirigenza s’interrogò a lungo sul candidato più consono al difficile ruolo e a un tratto a qualcuno venne l’illuminazione: “Chiamiamo il Bubbi!”.
Non fu facile convincerlo, preso com’era dagli impegni, ma l’amore per il calcio e per le rabone ebbe la meglio e il fantasista decise di ritornare a deliziare tutti con colpi di tacco e assist risolutivi. Ebbene, la scelta fece le fortune della casacca rossonera perché bomber Serena con 14 gol in appena 7 partite salvò il Pro Piacenza per poi ritornare, come se nulla fosse, alle sue precedenti occupazioni. Alcuni narrano sue imprese anche in ambito amatoriale avendo avuto la fortuna di giocarci fianco a fianco. Dotato di baricentro basso e pancetta impenitente alla Maradona e con la visione di gioco degna di Pirlo, riusciva a mandare in gol anche i compagni di casacca con i piedi più quadrati. Con l’età che avanza il buon Bubbi ha deciso di abbandonare le prodezze sul campo, dedicandosi ad insegnare il gioco del calcio ai giovani. Chi lo ha avuto come mister ne ricorda le allegre e abbondanti cene di squadra e gli allenamenti non proprio ortodossi che altro non possono che far amare questo sport. Chi scrive è stato un suo adepto e si ricorderà sempre quando, in una sera d’inverno dal freddo pungente, Bubbi arriva in ritardo e dice: “Fate un po’ di partitella, io arrivo tra un po’!” per poi scomparire in sede a sorseggiare un bicchiere di rosso insieme a una fetta di salame ritornando a fine allenamento: “Dài ragazzi, per stasera basta così”.

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