Girovagando su Facebook abbiamo trovato una specie di Benedetta Parodi piacentina che disegna torte stilose. Si chiama Barbara e ne ha fatta una anche per la Batusa. Noi, che siamo galanti, le abbiamo chiesto i diritti.
Qui alla Batusa siamo curiosi e modaioli, e soprattutto amiamo le cose di tendenza, mica possiamo restare indietro. Così, a volte ficcanasiamo tra i nostri lettori per non perdere colpi e, incuriositi da alcune foto pubblicate su Facebook, abbiamo scoperto Barbara Traversone, la Benedetta Parodi piacentina, con tanto di tacco 12 e gioco anca-bacino quando si aggira tra i fornelli. Barbara si diletta in quella fighetteria che oggi viene pronunciata (con bocca a culo di gallina) “cake design”. Barbara ci ha inviato una foto di una torta della Batusa (vedi sopra) e noi, oltre a chiederle i diritti, l’abbiamo bollata per sapere qualcosa di più su questa interessantissima disciplina culinaria.
Cara Barbara, ma come ti è venuto in mente di darti al “cake design”?
“Passione, direi”.
Ah ok, certo. Dovevi conquistare un uomo…
“No, quello già ce l’avevo… Seguivo trasmissioni televisive e sono stata conquistata dalla bellezza di queste opere, e così…”.
E come si fanno queste “opere”? Vorremmo imparare anche noi per stupire le ragazze…
“La base è a scelta, come per una torta normale, poi le decorazioni si creano con la pasta di zucchero e si applicano dopo due giorni. Insomma, è un lavoraccio, ma ne vale la pena”.
Scusa, due giorni per fare una torta?
“Per il bello occorre tempo”.
Lasciamo stare la filosofia. La parte divertente sembra essere la scelta del tema…
“Sì. Per esempio, me ne hanno chiesta una con l’omino col fucile e i cani per il compleanno di un cacciatore. Quella con la borsetta di Chanel, invece era per un’altra amica cacciatrice di borsette. Quella con i gomitoli di lana e i ferri eramper una signora appassionata di maglia. Basta chiedere e io faccio…”.
Veniamo al sodo. Quanto vuoi per una torta?
“Beh, dipende dalle dimensioni, ma vista la lavorazione e la qualità del materiale molto meno di quello che la gente possa pensare”.
Ovviamente noi della Batusa per la torta che hai fatto non ti daremo un uno. Anzi, sei tu che devi pagarci i diritti.
“Chissà perché lo immaginavo…”.
Bello, ma il titolo cosa centra il titolo?
1. Nulla, ma ci piaceva così.
2. Si dice “c’entra”, non “centra”.
Bellissime creazioni!
trova l “‘” sul cellulare. cmq potevo mettere lo spazio