CIAO BOMBER

Daniele Lampis fu chiamato per un provino col Brescia. Segnò una doppietta senza fare troppa fatica, tornò negli spogliatoi, fece la doccia, uscì in accappatoio e si accese una sigaretta. Fu rimandato a casa e finì a Codogno, dove il presidente gli fece confezionare una maglietta su misura per la sua bassa statura.

lampis

TESTO: MARCELLO ASTORRI; FOTO: FACEBOOK

Daniele Lampis ha il fisico perfetto per giocare a calcio: baricentro basso, polpacci grossi, bassa statura, fisico minuto ma robusto. Il suo nome è arcinoto tra i dilettanti di casa nostra, un nome che il nostro protagonista si è scolpito a suon di gol. Con una testa calda e il carattere di chi non ci sta a perdere per nessuna ragione, bomber Lampis, classe ’88, ha iniziato la sua carriera da giovanissimo tra le file della Turris. Già dalle prime partite con la maglia nerazzurra dimostra di avere il sangue del bomber nelle vene ed è celebre un aneddoto riguardante una gara delle giovanili regionali in cui è autore di quattro gol in un solo tempo. La quarta marcatura il giovane Lampis si è preso il lusso di segnarla in rabona, al che l’allenatore del Milan Club, la squadra avversaria, sbotta: “Vabbè, ma così non vale… Vi prego toglietelo, altrimenti la partita è falsata!”. Le sue prodezze sul campo non passarono inosservate e all’età di sedici anni arriva la chiamata per un provino al Brescia. Il provino consisteva in una partita contro i ragazzi che già giocavano nella squadra lombarda e il nostro non mancò di farsi notare segnando, con una naturalezza disarmante, una doppietta. I dirigenti delle rondinelle rimasero ammirati dalle doti di quel ragazzo esile e talentuoso, peccato che quest’ultimo, dopo la doccia, pensò bene di uscire dallo spogliatoio in accappatoio e ciabatte accendendosi pure una sigaretta, cosa che non andò giù, ovviamente, ai selezionatori bacchettoni. Pure il Piacenza gli fece una corte serrata, ma lui, dopo essere stato convinto per sfinimento, una volta arrivato al cancello del campo d’allenamento, si disse: “Ma chi me lo fa fare?”. Cosi fece dietro-front tornandosene a giocare in cortile con gli amici. Gli stessi amici che fuori dal campo lo adorano per il suo carisma e la sua simpatia, anche se a volte lui si “dimentica” di loro. E’ capitato una sera, quando, dopo avere invitato i suoi amici a casa e fatto accogliere questi dalla madre, ha fatto tardi ad una cena con i dirigenti della sua squadra e, tra un brindisi e l’altro, si è completamente dimenticato dell’appuntamento. D’altronde il bomber è genio, è estro ed è anche imprevedibilità. Come i migliori bomber del resto, Lampis non è nuovo ad essere coccolato dalle società in cui gioca. Arrivato molto presto a esordire con i “grandi” per le sue indiscutibili qualità calcistiche, a Codogno si ritrovò a dover giocare con una maglietta troppo grande per lui. Il presidente, vedendo contrariato Lampis, forse per paura di perdere per una simile ingenuità un sicuro talento, si premurò di fare una maglietta personalizzata, ovviamente taglia XS, per il suo bomber in miniatura.

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1 Comment on "CIAO BOMBER"

  1. Credo che dopo la tuta nei calzettoni e l’aperitivo al blanco in tuta e borsello della squadra di appartenenza, quella di sostare fuori dallo spogliatoio in accappatoio e cicco in bocca anche con -5 sia una delle caratteristiche più marcate del calciatore dilettante piacentino…

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