Ce l’hanno menata con Amsterdam, Londra, Parigi e New York, ma è bastato un camion carico di botti di birra per fare di Piacenza la città più bella del mondo. Ecco la vera essenza del provincialismo.
TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: FACEBOOK
Chi ha visto passare il camion carico di fusti di Heineken davanti al Cheope deve aver pensato per un momento di trovarsi nella città più bella del mondo. Ce l’hanno menata con Amsterdam, Londra, Parigi e New York, ma per un paio di secondi, il tempo di fare una foto col telefonino, Piacenza è stata al centro dell’attenzione dei piacentini. Pare che la foto del tir sia stata scattata da un certo Luigi Mazzoni e nella tarda mattinata di ieri ha fatto il giro di tutte le bacheche di Facebook. L’espressione più ricorrente per descrivere la foto era un semplice “basterà?” per ironizzare sul carico del camion, che avrebbe potuto sbronzare tutto il Quartiere 2000. Quella di Mazzoni è di gran lunga la foto più famosa scattata a Piacenza negli ultimi tempi. Facebook l’ha amplificata e l’ha diffusa, la maggior parte dei piacentini presenti sul social network l’ha condivisa e l’ha commentata con una frase divertente. Se quel camion con le botti di birra fosse passato nel centro di Berlino non se lo sarebbe filato nessuno, mentre a Piacenza è diventato un’attrazione. E’ il bello di essere provinciali: stupirsi per una cosa a cui gli abitanti di una grande città non avrebbero minimamente fatto caso, esaltarsi per un camion carico di fusti di birra che per gli abituali frequentatori dell’Oktoberfest o delle strade di Londra è una consuetudine che non vale la pena di essere fotografata e condivisa su Facebook. Quel camion pieno di Heineken per i piacentini è una novità assoluta, una curiosità degna di nota, un evento eccezionale. E’ un po’ come nel Ragazzo di Campagna, quando Renato Pozzetto si siede con gli altri contadini a guardare “lo spettacolo”, cioè il treno. Il treno, che per gli abitanti della città è una cosa normalissima a cui nessuno fa più attenzione, per i villici diventa uno show da godersi seduti sulle sedie. Pozzetto poi va in città, ma alla fine torna nel suo paesino noioso, che poi è la vera essenza del provincialismo (grazie mille per l’attenzione, per oggi con la filosofia suburbana abbiamo chiuso).
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