DOSI DI RENZI

Matteo Renzi a Cremona

L’epoca del sindaco buono è finita. Era l’epoca dell’amore, della pace, della coesione, l’epoca in cui Paolo Dosi non si sbilanciava, non si schierava pubblicamente, non alzava mai la voce. Lo slogan coniato per lui dal Maestro Mauro Ferrari durante la campagna elettorale era semplicemente perfetto: il sindaco buono. Cioè quello diverso dal suo predecessore, Roberto Rottamato Reggi, più ruspante, più grintoso, più istintivo dell’attuale sindaco. Nei primi mesi del suo mandato Dosi è stato addirittura accusato di immobilismo dalla minoranza. Dicevano che non era un decisionista, che si limitava ad amministrare senza agire direttamente. Poi, poco tempo fa, è arrivata la svolta.

IL SINDACO BUONO (DI ROTTAMARE)

Dosi s’è schierato a favore di Gian Luigi Molinari, il candidato renziano alla segreteria del Partito Democratico. Quando abbiamo intervistato Gne Gne Gne gli abbiamo chiesto se secondo lui non era un po’ strano vedere Dosi con Renzi, dato che Dosi, dal punto di vista politico, sembrava rappresentare tutto ciò che Renzi e i renziani vorrebbero rottamare. Invece il sindaco buono pare essere entrato nei panni del rottamatore. La svolta politica sembra completa e Dosi l’ha confermato in un’intervista rilasciata all’organo di partito, in cui ha affermato che nella sua giunta ci sono “quattro assessori fortemente impegnati a sostenere la candidatura diversa dalla mia. Una posizione che qualche imbarazzo me lo crea”. Una dichiarazione che, come scrive Libertà, apre all’ipotesi di un rimpasto, con gli assessori che sostengono Roberta Valla – Francesco Cacciatore, Silvio Bisotti, Giovanna Palladini e Pierangelo Romersi – che rischierebbero di essere rottamati dal sindaco buono. Rottamazione. Una parola che sembrava molto distante dal sindaco Dosi, anzi, era all’estremo opposto. Fino alla Svolta renziana.

IL PLURALISMO DEL CENTROSINISTRA

Ah, il pluralismo. Che magnifica espressione, che grande forma di libertà. “Il termine pluralismo si riferisce a una struttura di interazioni nella quale i diversi gruppi si mostrano rispetto e tolleranza reciproci, vivendo ed interagendo in maniera pacifica, senza conflitti e senza prevaricazioni” è la splendida definizione di Wikipedia. Il pluralismo è sempre stato uno dei cavalli di battaglia del centrosinistra, o centrosx, uno dei pilastri su cui sono stati fondati tutti i partiti che lo rappresentano. Eppure pare proprio che le parole di Dosi riportate da Libertà vadano leggermente controcorrente. Per farla breve: sostieni un candidato diverso dal mio? E io ti tolgo dalla giunta! E la tolleranza? E la democrazia? E il famoso pluralismo del centrosinistra?

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