IL SOLITO TRUMP TRUMP

Quando abbiamo letto che il prossimo 8 gennaio ci saranno le elezioni provinciali ci siamo commossi. Sono anni che non esercitiamo più il nostro voto, erano i tempi di Berlusconi e Bersani, più vicini a noi di Dosi contro Paparo, tutta gente che, ormai, dalla politica è uscita da un pezzo (si fa per dire).
In questi anni abbiamo provato a votare per qualsiasi cosa: in preda a una vera e propria crisi di astinenza, abbiamo espresso la nostra preferenza per il vicino di casa più gentile, per la rotatoria più rotonda. Abbiamo votato per un paio di consigli di classe delle scuole elementari di nostro cugino e per decretare il tartufo più bello alla sagra di Pecorara. Sì, è vero, tra poco c’è un referendum, ma volete mettere le elezioni amministrative? Candidati, volantini, comizi, mail spam che ci chiedono il voto. Si, bello, per le provinciale si vota l’8 gennaio quale miglior regalo per la Befana.
Poi, però, lampo a ciel sereno, ci hanno detto che noi non potremo votare. E neanche voi, a meno che non siate fra i fortunati 400 grandi elettori consiglieri comunali di qualche comune della nostra provincia. Lo siete? Beati voi e buon voto. Se non lo siete, scordatevi l’8 gennaio, per noi sono elezioni off limits: sono come quando hai il diabete e ti fanno passare sotto il naso un bel tiramisù. Dovremo ancora aspettare, almeno che non decidiamo di dedicarci a qualche prossima elezione…

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