LE ALI DELLA POVERTÀ

Non ci sta. Dopo aver letto la nostra intervista ai riccastri di Gazzola, un abitante di Morfasso, che secondo i dati del Ministero è il comune più povero del Piacentino, ha deciso d’intervenire. E ci ha chiesto una contro intervista, a patto di mantenere l’anonimato. Quindi, nel corso della chiacchierata lo chiameremo Angelo, come uno dei Ricchi e Poveri.

Angelo, a Morfasso siete davvero così poveri?
«Siamo talmente poveri che Banca Etruria ha rifiutato di sperperare i nostri risparmi».

Terribile.
«Pensate che qui a Morfasso la moneta ufficiale è il voucher e il quotidiano Libertà si chiama Povertà».

Come fate ad andare avanti così?
«Be’, in fondo non ci manca niente. Abbiamo i nostri valori, le nostre tradizioni, il nostro buon cuore».

Valori, tradizioni, buon cuore: Angelo, parli come Baricco e Gramellini, solo che loro con queste cazzate ci fanno i soldi. Loro vivrebbero a Gazzola.

«Non mi parlate di Gazzola. Lo sapete che quei figli di papà, per sfotterci, hanno chiamato un agriturismo “Bosco dei poveri”?».

Davvero? 
«Giuro. Questo è il link di Trip Advisor, se volete prenotare».

Angelo, i soldi non fanno la felicità.
«Dillo a mia moglie. Ieri ha compiuto gli anni e le ho regalato un anello d’oro».

Be’, niente male, scusa.
«L’ho fottuto a mia figlia che l’aveva fottuto a mia moglie che l’aveva fottuto a sua mamma che l’aveva trovato per terra nel 1974».

Ah. Però a Morfasso avete le montagne, l’aria buona: a Gazzola se le scordano.
«Trump s’è fatto costruire una torre nel centro di New York o una montagna a Morfasso? Berlusconi regalava gioielli o aria buona?».

In effetti…
«Ma non ci lamentiamo. E ai gazzolastri diciamo di tenersi i loro soldi. Non siamo invidiosi, noi. Di niente e di nessuno».

Bravo! Questo è lo spirito giusto!
«Già. Ora scusate, ma devo fottere l’anello a mia moglie perché oggi compie gli anni mia figlia».

Grazie Angelo. Viva Morfasso!
«Sempre!».

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