LA ROTTAMATRICE DI SETA

Claudia Severi, assessore del comune di Sassuolo, è stata l’unica a votare contro il rinnovo del consiglio di amministrazione dell’azienda. Il motivo lo spiega alla Batusa: “Non vogliamo pagare i debiti di Piacenza e Reggio Emilia”.

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Claudia Severi è la rottamatrice di Seta. Lunedì, durante l’assemblea dei soci, l’assessore all’Urbanistica, alla Mobilità e alla Sanità del comune di Sassuolo e consigliere della Provincia di Modena – iscritta al Popolo della Libertà, o Pdl – è stata l’unica a votare “no” al rinnovo del consiglio di amministrazione dell’azienda di trasporto pubblico. I componenti del nuovo Cda sono cinque: Pietro Odorici (confermato presidente), Filippo Allegra (amministratore delegato), Claudio Ferrari, Andrea Ferrari e il piacentino Massimo Garibaldi, che in città conoscono bene per aver ricoperto il ruolo di tesoriere dell’associazione “Salva Piace” durante l’iter di fallimento del Piacenza Calcio. I cinque sarebbero stati eletti all’unanimità se non fosse stato per il voto contrario della Severi (rappresentata in assemblea dall’assessore Claudio Corrado). Anche in politica c’è chi dice no. “Votammo cronto già ai tempi della fusione” dice Claudia Severi alla Batusa. “Atcm, la nostra azienda di trasporto pubblico, ha attraversato un lungo periodo di difficoltà, ma alla fine era riuscita a pareggiare il bilancio”. La Severi conosce la storia a memoria e la ripete senza il minimo indugio. “Scusi, riesce a starmi dietro o vado troppo veloce? Bene, Atcm ha lasciato a Seta 2 milioni di euro che sarebbero dovuti servire negli anni succesivi, quindi noi eravamo a posto. Bene. Ci siamo presentati a questa fusione affrettata e abbiamo visto che nel piano industriale si parlava sempre e solo di costi, senza approfondire la qualità del servizio. Non ci vedevamo chiaro e così votammo contro. Eravamo in attivo e non volevamo pagare i debiti degli altri, cosa che poi si è puntualmente verificata. Questa è la doverosa premessa”.

“PERCHE’ I COMUNI NON PAGANO?”

“Bene. Quel piano industriale prevedeva una perdita di circa 2,9 milioni di euro, mentre adesso il buco di bilancio si aggira intorno ai 5 milioni. E’ una previsione al 31 dicembre, può essere che la perdita diminuisca, ma può darsi pure che aumenti. Ora qualcuno mi deve spiegare come abbiamo fatto a passare da una perdita di 2,9 milioni a 5 milioni di euro”. Il motivo principale del “no” al rinnovo del Cda, però, è un altro. “Alla vigilia e durante l’assemblea dei soci in cui ero rappresentata dall’assessore Corrado – prosegue la Severi – la dirigenza aziendale non ci ha fornito dati e piani precisi, fondamentali, secondo noi, per il futuro di Seta. Tu mi presenti il bilancio, mi dici che sei in perdita, e allora mi dici anche quanto incide il bacino di Modena su tale perdita, giusto? Invece nessuno ci ha detto niente. Altra cosa: volevamo sapere dal Cda dimissionario perché i Comuni non pagano, ma anche qui nessuno ha detto nulla. Scusi sa, ma se noi siamo il bacino di Modena e abbiamo il bilancio in pareggio, perché vogliono dei soldi da noi? Non vogliamo pagare i debiti di Piacenza né di Reggio Emilia. Ognuno deve fare la sua parte. Su questo punto vogliamo essere molto chiari: votiamo contro a gamba tesa, adesso come al tempo della fusione. Bene”.

 L’ASSENZA DI PARMA

La Severi è decisa. “Quando si fa una scelta bisogna avere il coraggio di tornare indietro. Ognuno paghi il suo. Modena ha già dato, e per tutto il 2013 resteremo con le stesse tariffe. Non conosco le altre realtà, Piacenza compresa, ma dal mio osservatorio comunale non posso tollerare la non trasparenza e la richiesta di soldi ai cittadini”. Seta è stata voluta dalla Regione, che “adesso deve fare la sua parte” dice ancora la Severi. Che poi affronta l’argomento del riordino delle province e delle possibili ripercussioni che il riassetto potrebbe avere sui servizi ai cittadini. “Sicuramente il riordino inciderà sulle partecipate, ma è ancora tutto in divenire e non posso dare una risposta precisa”. Da Seta manca Parma. “Ai tempi della fusione fu uno dei temi che sollevammo. Sinceramente non ho ancora capito cosa sia successo, non so quale sia il motivo dell’assenza di Parma. Dico solo che tutto questo è volato sopra la nostra testa e sembra voglia continuare a volare sopra la nostra testa. Tutto chiaro?”. Sì sì. “Bene”.

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