QUANDO IL RESTAURATORE PERDE LA TESTA

I carabinieri hanno consegnato alle Belle Arti il pezzo di una statua bruttissima sequestrato a un lucidatore di mobili antichi. Il testone è di Agrippina. Non sapete chi è? Per fortuna ci siamo noi che abbiamo studiato.

E’ una testa di Agrippina. Dal collo in su, capelli compresi. E’ l’ultimo pezzo di una statua funeraria trafugata una trentina di anni fa da un Indiana Jones di provincia negli scavi di Ercolano e Pompei. La testa è bruttissima. Sembra un pezzo d’antiquariato da banco di beneficenza di Santa Rita, ma dicono che sia di valore inestimabile. Secondo i carabinieri, un lucidatore di mobili antichi stava cercando di piazzarla sul mercato illecito. Mica facile. Un testone di Agrippina non passa certo inosservato. “Siamo arrivati a un professionista di Parma che avrebbe materialmente passato il pezzo al lucidatore piacentino” ha spiegato  il capitano Rocco Papaleo. Due uomini e una testa. Entrambi sono indagati per ricettazione e possesso di beni archeologici, mentre la testa è stata consegnata alla Sovrintendenza delle Belle Arti. “Da un primo esame, si tratta di una testa femminile in terracotta. E’ una statua di provenienza laziale-campana, come si intuisce dalle analisi dell’argilla ancora presente dietro il capo”. Grazie a un secondo esame dell’argilla è stato possibile stabilire con esattezza che quella è proprio Agrippina e non Vladimir Luxuria.

PER FORTUNA CI SIAMO NOI

Ma chi era Agrippina? Chissenefotte non è la risposta giusta. Bisogna studiare, erudirsi, laurearsi, altrimenti poi si rischia di non trovare lavoro. Non siamo come quei siti d’informazione che si sono limitati a dare la notizia del ritrovamento della testa. Noi approfondiamo, vi acculturiamo. Allora. Giulia Agrippina, madre dell’imperatore Lucio Nerone (il piromane, bravi), è meglio conosciuta come Agrippina Minore per distinguerla dalla madre , Agrippina Maggiore (fantasia al potere, semo romani). La parte più interessante della sua storia è il finale. Quando Nerone fu proclamato imperatore revocò alla madre ogni tipo di protezione e la fece allontanare da corte. Prese come amante Poppea Sabina, che lo indusse a sbarazzarsi della moglie Ottavia e, in seguito, anche di Agrippina, assassinata da alcuni sicari dopo essere sopravvissuta a un naufragio organizzato dal figlio. Tacito scrive che Agrippina è stata sepolta in tutta fretta a Bacoli, dove ancora oggi c’è un monumento a lei dedicato. Ovviamente questo è un copia-incolla di un sito Internet specializzato, perché alla Batusa nessuno aveva mai sentito nominare Agrippina prima d’ora.

filippo.merli@labatusa.it

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