PIACENZA STADIUM

Dalle promesse elettorali di Reggi alla pazza idea di un giovane architetto di Lecce, fino ad arrivare al progetto presentato da Guido Molinaroli nel 2009: il nuovo stadio è sempre rimasto un’utopia. Ma questa volta, grazie a Marco Gatti, il Garilli potrebbe cambiare davvero. “Lo incontrerò la prossima settimana e faremo due chiacchiere” dice Molinaroli alla Batusa.

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TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Quel progetto era una figata. Venne presentato nell’estate del 2009 in Sant’Ilario. C’era caldo e c’erano i tifosi, dagli ultras ai semplici abbonati, c’erano esponenti del Comune e c’era il presidente del Copra Volley, Guido Molinaroli, committente del progetto di ristrutturazione dello stadio Garilli. Ah, il nuovo stadio! Sogno dei tifosi, promessa elettorale di Roberto Reggi e utopia mai realizzata. L’argomento è tornato di moda ieri, quando il presidente della Lupa, Marco Gatti, ha annunciato su Facebook di avere pronto un progetto per avvicinare la curva Nord al campo togliendo di mezzo la pista d’atletica, che – diciamolo – ha rotto. “La pista non viene utilizzata da quando è stato costruito il “Pino Dordoni” alla Besurica – ha scritto Gatti – e nel mese di gennaio avremo un preventivo con un progetto dell’azienda che ha fatto l’intervento allo stadio di Brescia. Se riesco – ha aggiunto rivolgendosi ai tifosi – cerco di farvi questo regalo. Ma dopo lo dovete riempire!”. Intervistato da Libertà, Gatti ha spiegato che “la spesa complessiva non è ancora del tutto chiara. Ovviamente contiamo di poter ottenere l’appoggio di privati, banche in primis, ma soprattutto sarà l’occasione per dare il via all’idea di azionariato popolare che avevamo paventato all’inizio della nostra avventura”.

“FARO’ DUE CHIACCHIERE CON GATTI”

Il nuovo stadio è sempre stato al centro delle idee – e delle campagne elettorali – dell’ex sindaco Reggi, che nel 2008, un anno dopo la sua rielezione, parlò del Garilli in un’intervista concessa a Radio Sound: “Manca ancora l’accordo con la società, è chiaro che l’amministrazione con le sue forze non ha la possibilità di realizzarlo e non sarebbe giusto – disse Reggi. Il metodo che propongo è lo stesso usato per il Palabanca”. Non se ne fece nulla, anche per l’attrito tra lo stesso Reggi e l’allora presidente del Piacenza Calcio, Fabrizio Garilli. La storia fini lì. Fino al 2009, quando, in un giorno d’estate, Guido Molinaroli presentò un progetto di ristrutturazione con tanto di immagini e planimetrie dettagliate. La presentazione ufficiale venne organizzata dall’ex presidente del Centro Coordinamento Club Biancorosso, o Cccp, Giancarlo Piva, insieme ai progettisti coordinati dall’architetto piacentino Patrizio Losi. Con lui collaborarono l’ingegnere bresciano Marco Finazzi per il progetto strutturale e l’architetto piacentino Sabrina Brianti, con la consulenza di una ditta bergamasca specializzata in impianti sportivi. Anche quel progetto prevedeva l’eliminazione della pista d’atletica oltre a tante altre cose. Costo totale: 8 milioni di euro. ” Questo – disse Molinaroli in Sant’Ilario – è un regalo che facciamo alla città, perché Piacenza deve avere la sua massima dignità anche nel calcio. Prima di una squadra di serie A, ci vuole uno stadio di serie A. Il progetto che abbiamo commissionato non è niente di biblico, ma qualcosa di adeguato, fattibile e rapidamente realizzabile. I lavori si possono svolgere a moduli, quindi sarebbe possibile realizzarli senza dover chiudere l’impianto”. Quel giorno, durante la presentazione ufficiale in Sant’Ilario, non si vide un solo dirigente biancorosso. Passò del tempo, il progetto venne accantonato e non se ne parlò più. Molinaroli, però, se lo ricorda bene. “Quel progetto – racconta Molinaroli alla Batusa – non si realizzò perché evidentemente in quel momento lo stadio non era il pensiero principale della società di Garilli. La nostra idea era molto complessa ed erano altri tempi: il Piacenza era in serie B e si parlava ancora di un ritorno in A. Al momento non saprei dire in che cosa consiste il progetto di Marco Gatti: la prossima settimana ci vedremo e faremo due chiacchiere”.

PAZZA IDEA

Poco tempo fa, nel maggio scorso, gli utenti del forum ufficiale del Piacenza fecero una scoperta interessante. Girovagando su internet trovarono il progetto di un giovane architetto di Lecce, Dario Cea, che sul sito Europaconcorsi.com presentò una specie di Juventus Stadium che sarebbe dovuto sorgere alla Galleana. Il progetto risale al 2010 (vedere per leggere). Questa volta non si parla di ristrutturazione, ma di un nuovo stadio vero e proprio. Cea fece le cose per bene: inserì una decina di immagini e spiegò nel dettaglio ogni intervento da compiere al Garilli. La struttura, modernissima, avrebbe dovuto comprendere “la sede unificata degli Uffici Comunali (il famigerato Palazzo Uffici, nota della Batusa), la sede dalla Tesa, il Polo logistico della Protezione Civile per il Nord Italia, una palestra polifunzionale, un nodo d’interscambio infrastrutturale auto privata-mezzi pubblici con parcheggi interrati ed autostazione, oltre alla nuova sede del Piacenza Calcio e  aree commerciali di ristorazione e a servizi di alta qualità di accoglienza per il pubblico” si legge nel progetto. Ma basta guardare le immagini (che pubblichiamo qui sotto) per capire che si tratti di una pazza idea, al momento impensabile. Già avvicinare la curva Nord al campo – ed eliminare la pista d’atletica – per i tifosi sarebbe una cosa favolosa.

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