THE VOICE

La voce di Laura, speaker della radio della Coop, è l’ultima speranza dei piacentini disperati che possono comprare il navigatore dei loro sogni soltanto in offerta. Dev’essere convincente, rassicurante, sicura di quello che dice. Anche più di Paolo Dosi. Ecco la seconda puntata di “Grandi magazzini”, la nostra piccola inchiesta settimanale.

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TESTO: FILIPPO MERLI

Radio in Store passa la voce di Laura. E’ l’ultima speranza dei piacentini disperati che vagano per il Gotico e aspettano i suoi annunci promozionali. Non si sa mai che la voce di Laura spari a tutto volume l’ultima offerta imperdibile, il nevigatore dei sogni che i piacentini al verde non potrebbero mai permettersi a prezzo pieno. Quello dello speaker della radio della Coop è un lavoro difficile: serve intonazione, dizione, serve una bella voce che inviti i clienti ad acquistare. Deve vincere e convincere. Laura Badiini – che nel cognome porta due “i” per differenziarsi dai normali Badini, gente comune che popola la città – fa anche la cantante. Partecipa ai concorsi, cura la voce e sale sul palco con un vestito elegante e lo spartito col testo. Ha una voce potente, la stessa voce che passa in diversi centri commerciali d’Italia, mentre i vecchi si perdono e le coppie discutono. “Funziona così: lavoro per un’azienda che mi manda le offerte promozionali dell’Ipercoop, tre o quattro prodotti a prezzo ridotto. Io metto in voce queste cose – dice Laura alla Batusa – che poi passano in tutti i punti vendita della Coop, la prima catena ad avere una sua radio insieme alla Rinascente”. La storia delle radio dei supermercati è interessante. “E’ possibile ascoltarle solo all’interno del centro commerciale, alternano musica e annunci promozionali”. Ovviamente è meglio sentire che c’è la pasta Divella a 0,70 piuttosto che ascoltare una canzone di Marco Mengoni. Capita che Laura giri per il Gotico e senta la sua voce che invita i clienti a precipitarsi al reparto gastronomia. “Sì, è angosciante”. C’è di peggio. “Può darsi”.

VOLANTINI SUL CESSO

A volte Laura ci mette anche la faccia. E’ successo quando ha girato lo spot del pane piacentino. Praticamente c’è lei che gira per un campo di grano con uno strano cappello. Accarezza le spighe, guarda il Gotico (il palazzo, non il centro commerciale) e tiene in braccio una pagnotta. Anche la voce fuori campo è la sua: “Pane piacentino, il sapore della nostra terra”. E’ una voce gentile, rassicurante. Ti fa venire voglia di provare questo pane piacentino e di stringerlo al petto. La pubblicità ha dato grande visibilità a Laura. L’ha resa famosa più di Alberto Brenni e Maria Vittoria Gazzola. Una star del piccolo schermo. “Non è vero. Mi ha riconosciuto solo la parrucchiera, che mi ha chiesto perché giravo su Telelibertà con una pagnotta in mano…”. Laura mente. Decine di uomini palestrati, dopo quel video, hanno chiesto la sua mano. “No, nessuno. Niente di niente”. Uhm. Però sei l’ultima speranza dei piacentini. I giornali dicono che c’è la crisi e loro aspettano di sentire la tua voce per comprare qualcosa che se non fosse in offerta non potrebbero mai permettersi. Laura, renditi conto: sei più importante di Paolo Dosi. “Non ci ho mai pensato. Anche perché quando leggo gli annunci mi concentro sugli accenti e sulle pause. Insomma, so che sto parlando di un telefonino, ma non ci faccio caso. I miei amici mi chiedono spesso se conosco le offerte della Coop, ma non me ne ricordo nemmeno una”. Sei in concorrenza coi volantini che distribuiscono nelle cassette della posta? Sai che i volantini sono fondamentali: la gente li legge sul cesso e contemplando computer Acer e navigatori Tom Tom tirano fuori tutta l’umanità di cui dispongono. “No, io e i volantini andiamo in parallelo, non ci rubiamo il lavoro”. Ultima domanda, la più importante: perché ti chiami Badiini con due “i”? Una non bastava? Dopo lo spot del pane te la tiri? O è un nome d’arte tipo Lady Gaga? “Scusa, ora devo proprio andare”.

 Qui trovate la prima puntata di “Grandi magazzini”

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1 Comment on "THE VOICE"

  1. E’ un’intervista molto simpatica e spiritosa.

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