Intervista ai fondatori della Sparuta Presenza per i loro primi vent’anni di vita, dalla festa nella cantina di Davide Reboli ai regali che hanno ricevuto: un giubbotto, una parrucca e un busto di Pietro Paolo Virdis.
DA SINISTRA, SCOTTI, BERSA E CECE: I FONDATORI DELLA SPARUTA
Vent’anni e sentirli tutti. Consumati da troppi Caffè Borghetti e ormai afoni per i troppi cori. E’ la dura legge dello stadio e i fondatori della Sparuta Presenza la rispettano fino in fondo. Si vede che ne hanno viste troppe, hanno meno di 40 anni ma hanno occhiaie vistose e molti tatuaggi che nascondono i segni delle trasferte. I fondatori della Sparuta sono tre: Daniele “Cece” Reboli, Gianmaria Bersani e Davide Scotti, a cui si è aggiunto Simone Carini. Ieri hanno festeggiato per i vent’anni del loro gruppo e li abbiamo intervistati per sapere com’è andata.
Ciao ragazzi, dove avete festeggiato?
“Ciao Batusa, sa vôt? Abbiamo festeggiato nella cantina di Davide Reboli. Un gran bel posto, dovevate esserci”.
Che effetto vi fa avere vent’anni?
“Effetto alcolico”.
Cece, Bersa, Scotti e poi Mone: in quanti sono sopravvissuti?
“In due”.
Che cosa fanno adesso?
“Giocano a tresette al bar Saturnia”
Le vostre mogli vi hanno cazziato perché ricordate l’anniversario della Sparuta e non quello di matrimonio?
“No, in realtà ci hanno cazziato perché abbiamo le calze giù”.
Che regali vi hanno fatto?
“Al Cece un giubbotto, al Bersa una parrucca, al Mone del Bogumil e a Scotti un busto di Pietro Paolo Virdis”.
E’ vero che il Cece Reboli ha promesso di smettere di bere per i vent’anni della Sparuta?
“E’ vero, ha chiuso con l’acqua”.
Come avete fatto a mantenervi in questi anni?
“Mah, le solite cose, rapine alle macchinette del caffè, saccheggi all’autogrill. Per un po’ abbiamo venduto anche giornali del giorno prima”.
Il Cece vi ha fatto l’oroscopo?
“No, ci ha pregato di continuare a bere”.
Domanda in stile Libertà: c’è una partita che ricordate in maniera particolare?
“Certo, Vitoria Setubal-Galatasaray, finale del torneo di calcio a 7 di San Polo”.
Domanda in stile Batusa: c’è una scazzottata che ricordate in maniera particolare?
“Tutte hanno il loro perché”.
Qualche personaggio importante o qualche politico di spicco vi ha fatto gli auguri?
“Sì, il Carlo dell’American Bar”.
Non fate una megafesta al Boeri come per i 18 anni?
“No, quest’anno abbiamo deciso di fare una megafesta con un casino di boeri”.
La Batusa compie sette mesi di vita: ci dedicate un coro?
“Via le fighe da Piacenza, solo teppisti in curva Nord!”.
scrivania@labatusa.it
Ho 38 anni, vivo per la mia famiglia, la mia squadra e la mia curva, anche se, lo stadio, oggi è lontano anni luce da quello che ho conosciuto io a 12 anni. Fa piacere leggere di gente che, probabilmente, ha più o meno la mia età e ne ha passate di cotte e di crude a fianco della squadra. Un saluto, con rispetto e ammirazione, nonostante non ci sia una virgola che accomuna le nostre tifoserie. In bocca al lupo e un pronto ritorno laddove meritate.